L’Italia è uno dei principali Paesi europei di destinazione e transito dei flussi migratori. Proprio per questo è importante la “Primissima assistenza sanitaria nelle operazioni di soccorso in mare – PASSIM”.
Il progetto, arrivato alla terza edizione, si occupa di assicurare, sin dalle prime operazioni di soccorso in mare, l’individuazione e il contenimento di possibili rischi per la salute pubblica di tipo infettivologico, offrendo pronta assistenza e cura ai migranti laddove necessario.
A parlarci del PASSIM e dell’importanza del ruolo del Ministero alla Salute sono stati: il Sottosegretario di Stato Ministero della Salute On. Marcello Gemmato, il Dirigente Sanitario Ministero della Salute, Ulrico Angeloni, e il Capitano di fregata Stefano Lamanna, responsabile operativo del progetto, riuniti all’Ordine dei medici di Palermo, oggi, 17 maggio, per una due giorni di formazione e approfondimento.
In Italia, dal primo gennaio 2023 al 15 maggio sono 45.510 i migranti sbarcati illegalmente sulle nostre coste. Il Sottosegretario ha evidenziato che il Ministero è in prima linea, specialmente per il coordinamento delle forze. Inoltre, evidenzia che tutta l’Europa si dovrebbe far carico di questa criticità, quindi non solo l’Italia e il Presidente Meloni, in prima persona.
Mentre Angeloni, sulla stessa linea, ha ribadito quanto l’Italia sia da esempio agli altri Stati e che l’unione di tutte le forze coinvolte abbia portato al successo questo progetto arrivato alla terza edizione.
Il progetto
Il progetto è finanziato negli anni da diversi strumenti comunitari, vanta di Unità Navali del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera di personale sanitario. Il Ministero della Salute è partner attivo del Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera di Lampedusa, Catania e Messina.
Ogni giorno sono circa 50 gli uomini e le donne coinvolte tra il soccorso in mare e le attività di sorveglianza sanitaria di frontiera. Tra questi:
- 4 team sanitari (composti ognuno da un medico e un infermiere) presenti a bordo delle unità navali di soccorso e operanti per conto della Fondazione CISOM (Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta);
- 6 mediatori linguistici dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM).