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“Ciao a tutti bambini, vi ricordate di me? Sono Orlandino del Teatro dei Pupi di Mimmo Cuticchio, il mio papà“.
Dopo le settimane di quarantena il “papà dei pupi“, per bocca del suo prediletto torna a parlare con un video ai suoi bambini proponendo, per l’occasione, anche dei suggerimenti per costruire, nelle proprie case, una marionetta da “animare“.
“Abbiamo letto, giocato e costruito” dice Orlandino l’amico dei bambini che, orgoglioso e pieno di entusiasmo, mostra ciò che serve per realizzare questo nuovo gioco artigianale.
Tubi di cartone, andranno bene quelli della carta igienica, anche quelli dei rotoli da cucina e della carta stagnola, una confezione di cartone delle uova, qualche laccio di scarpa, qualche nastrino, ago e filo, tappi di bottiglia, forbici e nastro adesivo.
Oltre a queste semplici cose, che sicuramente tutti abbiamo in casa, serve solo un po’ di entusiasmo e fantasia, per colorare, e dar vita a “Igenico“. E poi come dice Cuticchio: “Un poco d’anima, perché è questa quella che conta nel teatro“.
In questo breve video di Mimmo Cuticchio rivolto ai bambini, ma che accarezza i cuori degli adulti anche, c’è tutta la linfa che nei decenni ha nutrito l’attività, riconosciuta anche dall’Unesco nel 2001 “patrimonio immateriale dell’umanità”, dal padre dei cuntisti.
LE ORIGINI
Nel luglio del 1973 Mimmo, distaccandosi dal padre, apre il Teatro dei Pupi S. Rosalia a Palermo in Via Bara all’Olivella, 95 dove ancora oggi si trova a rappresentare il ciclo della storia dei paladini di Francia.
Nel 1977 fonda l’Associazione “Figli d’Arte Cuticchio”, che accorpa la compagnia omonima, e realizza la prima Scuola per pupari e cuntisti, con l’obiettivo di garantire un futuro al teatro dei pupi ed al cunto.
Per la prima volta una compagnia di pupari viene riconosciuta dal Ministero dei Beni Culturali, qualificando l’arte della marionetta, fatta oltre che id storia di artigianato e recitazione.
Caratteristica dell’attività di Cuticchio, infatti, sta nel fondere tre principali linguaggi della comunicazione teatrale: il recupero delle tecniche tradizionali dei pupi e del cunto, la ricerca e la sperimentazione.
Nel 2013, inoltre, con un decreto il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – Direzione Generale per gli Archivi Servizio II Tutela e conservazione del patrimonio archivistico, ha dichiarato l’archivio cartaceo dell’Associazione Figli d’Arte Cuticchio di interesse storico.
L’augurio è che si possa tornare presto a respirare la bottega del maestro Cuticchio di persona perché solo così la sua esperienza artistica potrà essere vissuta pienamente.