Sono una trentina, tra architetti, ingegneri, urbanisti, avvocati e semplici cittadini che hanno presentato il ricorso al TAR contro il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) recentemente adottato dalla Giunta della Città di Palermo.
Oggi, venerdì 25 ottobre presso lo studio dell’avvocato Nadia Spallitta (piazza Lolli 15) sono stati esposti i punti cardine della protesta contro il documento adottato dal sindaco Leoluca Orlando e promosso dall’assessore alla Mobilità, Giusto Catania.
«Vogliamo innanzitutto precisare una cosa per evitare fraintendimenti – dicono l’ingegnere Roberto Bissanti e l’architetto Massimiliano Giudice – noi non siamo contro il tram. Siamo anzi a favore di alcune linee, come ad esempio quella che si collega all’Università, passa da corso Tukory per congiungersi con la Linea 1. Siamo contro la nuova linea prevista invece in pieno Centro, in via Libertà, che è già ben servita dai bus. Basterebbe mettere qualche bus elettrico e si spenderebbe un decimo rispetto al progetto del tram».
Ma non solo. Il nuovo progetto prevede nuovi parcheggi interrati, due dei quali sotto via Libertà: «Ecco, questa è un’altra follia della Giunta Orlando: dei 12 parcheggi multipiano, solo pochi sono finanziati». Sempre che qualcuno partecipi ai bandi. «Ammesso che vengano realizzati – spiega Bissanti – dobbiamo sottolineare un aspetto: il numero di stalli previsti è tale e quale a quelli tolti in superficie. Nessun vantaggio ulteriore per la città. Con l’aggravio economico per i residenti di via Libertà che dovranno parcheggiare a pagamento e sottoterra, lontano dalle proprie case. E sappiamo tutti come è andata a finire ad esempio con l’Apcoa…»
Ma il ricorso al Tar non è contro il tram, è contro il PUMS: «Questo documento – spiegano i ricorrenti, riuniti nel comitato PerPalermo – è stato adottato dalla Giunta Orlando in fretta e furia senza alcuna partecipazione e con l’unico scopo di giustificare il nuovo progetto del tram. Altrimenti il Comune avrebbe perso i finanziamenti. Inoltre, la VAS (Valutazione Ambientale Strategica, ndr) è stata fatta ex post, dopo la delibera della Giunta, violando le linee guida nazionali. Per non parlare del fatto che il PUMS dovrebbe riguardare la Città Metropolitana e non solo il Comune di Palermo; ma i comuni limitrofi non sarebbero stati neppure coinvolti. Sono quindi tanti i punti che non vanno, anche se non c’è una richiesta di sospensiva. Attendiamo parere del TAR».
«Non ci convince il nuovo assetto urbanistico – ha aggiunto l’Arch. Giudice – è l’unico PUMS in Europa che prevede per i prossimi 10 anni un decremento della pedonalità. Gli attuali flussi pedonali (10/11%) nel 2030 saranno del 2% in meno. L’assessore Catania parla dell’obiettivo di 100mila auto in meno in città? Una bufala: nel PUMS adottato da loro c’è scritto che da qui al 2030 ci sarà un incremento delle auto».
LEGGI ANCHE:
Mobilità sostenibile a Palermo, “rivolta” contro Orlando e Catania: scatta il ricorso al TAR
Nuovi tram, parcheggi e aree pedonali: dal 2021 altri cantieri a Palermo | FOTO-VIDEO