E’ morto a Stresa, in Piemonte, all’età di 94 anni, monsignor Antonio Riboldi, vescovo di Acerra e protagonista della lotta alla criminalità organizzata in Campania. “Don Antonio”, come tutti lo chiamavano, fu molto amato anche in Sicilia, quando si fece voce dei terremotati del Belice, ancora costretti a vivere al freddo nelle baracche.
Resta forte il ricordo del suo impegno contro la camorra, che lo vide sempre in prima linea contro i boss e che lo portò, negli anni ’80, ad una manifestazione ad Ottaviano, dove guidò migliaia di giovani a sfilare proprio nella città di Raffaele Cutolo.
Don Riboldi incontrò anche numerosi criminali in carcere, tra cui lo stesso Cutolo, e al suo impegno incessante sono attribuiti i pentimenti di alcuni ex camorristi. Curioso e aperto alla modernità, monsignor Riboldi è stato uno dei primi vescovi a sbarcare su Internet nel 1997, consentendo a migliaia di persone di ascoltare le sue omelie.