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Mozione di sfiducia a Bonafede, il ruolo del guardasigilli siciliano è a rischio

mercoledì 20 Maggio 2020
Ministro Giustizia, Alfonso Bonafede
Il Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede

La poltrona di Alfonso Bonafede è a rischio.

E’ partita nell’aula del Senato la discussione sulle mozioni di sfiducia presentate nei confronti del ministro siciliano. Il dibattito generale dovrebbe concludersi alle 11. Alle 11:05 è prevista la replica del ministro.

Quindi avranno luogo le dichiarazioni di voto. Alla fine delle dichiarazioni di voto si svolgeranno le votazioni. Saranno indette due “chiame”. Ciascun senatore voterà dal posto, con entrata nell’emiciclo scaglionata a gruppi di 50 ogni dieci minuti, secondo l’ordine alfabetico.

La sfiducia individuale nei confronti del Guardasigilli è richiesta in due diverse mozioni. La prima, presentata dal centrodestra, critica il “culmine del fallimento complessivo” dell’operato di Bonafede, individuato nella vicenda del capo del Dap.

LE PAROLE DI EMMA BONINO

emma bonino
Emma Bonino

La seconda, di +Europa e definita “mozione Tortora”, con riferimento alla vicenda di malagiustizia di cui fu vittima il popolare presentatore televisivo, vuole sfiduciare il ministro criticandone la generale gestione del comparto affidato al suo ministero “in senso giustizialista e populista”.

Oggi qui si discute di quale politica per la Giustizia serva all’Italia. Se la continuità del governo dovesse significare la continuità della politica della giustizia praticata da Bonafede inviterei tutti a considerare che l’Italia non ne avrebbe nessun giovamento“.

Lo dice nell’Aula del Senato Emma Bonino di +Europa, illustrando la propria mozione di sfiducia individuale nei confronti del Guardasigilli, definendolo “ministro del sospetto”. “Pensiamo che la Giustizia sia una istituzione di garanzia di tutti i cittadini e non strumento di lotta politica o di moralizzazione civile“, sostiene, sottolineando di aver intitolato la sua mozione a Enzo Tortora “come scelta di una idea di giustizia rispetto ad un’altra. Per noi la giustizia non coincide con le manette come per Bonafede“, conclude.

Bonafede paga una tangente ideologica al giustizialismo penale. E dove è finita la promessa riforma della Giustizia penale o quella del Csm? Io voglio una giustizia che non faccia paura ai cittadini ma restituisca loro la fiducia nel giusto processo e nella correttezza della amministrazione“.

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