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Dal 28 novembre

MuMe: il museo del terremoto 1908 per ricordare quel che la storia ha cancellato

domenica 19 Novembre 2023

Pensare che siano dovuti trascorrere 115 anni perché Messina possa avere una mostra permanente, come prima pietra di un “museo” ad hoc sul terremoto che la rase al suolo, fa capire fino a che punto è stata cancellata la nostra identità.

Ci è voluta una doppia caparbia, quella di due uomini diversi e con ruoli diversi ma con lo stesso pallino: Messina deve celebrare la memoria del terremoto del 1908 non in quanto “ricordo di una tragedia” ma in quanto recupero della propria identità smarrita. Da un lato il deputato regionale Antonio De Luca, che per un paio d’anni si è battuto (anche sul piano giuridico) per colmare un’altra lacuna, l’assenza della Giornata per la memoria del terremoto (diventata legge nel marzo 2023) nonché per approvare gli emendamenti che hanno portato 300 mila euro per il museo del 1908 e le iniziative connesse. Dall’altro lato il direttore del Museo regionale di Messina Orazio Micali che dal 2019 ne vuol fare una “realtà viva, dinamica, faro di cultura” e che, nel 2022 è riuscito con caparbia a individuare il percorso per i finanziamenti per lo spazio dedicato al terremoto.

“Complimenti al direttore Micali- ha detto De Luca- che, in tre giorni, nel 28 dicembre 2022, guarda caso un altro 28 dicembre, ha trovato il finanziamento quando tutto sembrava essersi bloccato”.

DAL 28 NOVEMBRE

Si arriva quindi ad un’altra foto, quella in cui tutti insieme, Micali, Antonio De Luca, gli assessori regionali Elvira Amata e Francesco Scarpinato, celebrano, è il caso di dirlo, la nascita della mostra permanente 1908CittàMuseoCittà che dal 28 novembre sarà aperta al pubblico.

Un viaggio tra reperti di enorme valore ed una realtà virtuale, grazie alla collaborazione con Capitale Cultura, una delle società più attive nel settore della realtà aumentata, delle ricostruzioni in 3D e delle visite immersive. Gli allestimenti sono curati da Floridia Allestimenti, gli impianti elettrici e speciali sono di Gaetano Previti e la promozione dell’evento è affidata allo studio creativo Sincromie.

 

TOCCARE LA STORIA

“Si potrà toccare e abbracciare la storia di questa città attraverso gli elementi architettonici e artistici, ma è anche una mostra che permetterà al visitatore di entrare dentro la città che non è più- spiega Orazio Micali- Una città ricostruita dal vero e, all’interno di questa, potersi muovere e conoscerla attraverso la realtà aumentata. Si potrà anche vivere l’evento sismico e vivere il passaggio fra il ‘prima’ e il ‘dopo’ il tragico terremoto. Un modo del tutto nuovo e particolarmente emozionante per rendersi conto cosa questo evento ci ha sottratto fisicamente, oltre a quello che di immateriale ci ha strappato”. 

QUEL PRIMA CANCELLATO

C’è un prima che non soltanto la storia ha cancellato ma anche la memoria delle generazioni, come se Messina fosse nata dopo il 1908 e tutto quello che c’era prima, orgoglio compreso, non fosse mai esistito. La vergogna di quel che invece è accaduto dal 29 dicembre in poi non è mai emersa realmente.

Ecco perché il lavoro di squadra che ha visto insieme Ars, due assessori ed il Museo è un unicum che va oltre ogni steccato e del quale possiamo solo essere grati.

PERCORSO MAI INTRAPRESO

Ricordo che, quando nel 2008 ci fu il centenario, Messina sprecò una grande occasione e non creò alcun circuito economico- spiega Antonio De Luca– Sembrava come se la città non volesse fare pace con la sua storia. Questa è una mostra che non ha solo finalità turistiche, ma anche e soprattutto scopi sociali e identitari. Sono orgoglioso di aver portato a termine questo percorso che nessuno mai aveva intrapreso in tutti questi anni e che ho seguito passo per passo. Un ringraziamento speciale, va al Direttore Micali che è stato capace di realizzare questo progetto. Il mio desiderio è quello di coinvolgere le varie Istituzioni per creare un circuito virtuoso affinché si sviluppino iniziative per creare cultura, momenti di approfondimento, spettacolo e economia”.

La mostra, che ribadiamo è permanente in una città che dal sisma del 1908 in poi ha iniziato a pensare in modo impermanente e precario, perdendo le radici, è anche un momento di riflessione, un seme che ci invita a capire cosa vogliamo diventare.

SINERGIE

Felice di aver sostenuto l’iniziativa è stato l’assessore Regionale ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana, Francesco Paolo Scarpinato che ha sottolineato l’importanza dell’unire le forze al di là dei colori politici: “Un percorso sinergico che ha dato vita a una esposizione che ha una parte fisica e una virtuale, per far conoscere a tutti come fosse davvero Messina prima del terremoto”.

LA NOSTRA IDENTITA’

La valenza del fare squadra per la promozione del territorio è stata sottolineata anche dall’assessore regionale al Turismo, Sport e Spettacolo Elvira Amata:Questo è un esempio di come si può ben operare. Con l’allestimento di questa mostra permanente, grazie ai reperti che sono stati messi in salvo e alla sala immersiva, vogliamo raccontare la storia della nostra città ante 1908 non solo in segno del ricordo e della conservazione della memoria, ma soprattutto per avere coscienza della nostra identità. Sono certa che avremo delle forti emozioni. Aggiungo che tutto ciò ha una forte valenza anche come attrattore turistico e sono certa che tanti viaggiatori si fermeranno a Messina per la curiosità di visitare la mostra.  È nostro dovere quello di creare sempre più momenti come questo, nei quali la politica insieme a tutti i portatori d’interesse, primi fra tutti i cittadini, unisce le forze per dare risposte concrete alla città”.

Segnatelo nel calendario: 28 novembre al Museo Regionale di Messina (che presto cambierà nome e ne parliamo nel prossimo articolo)

 

 

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