“Oggi il centrodestra è di fronte ad un bivio”. Così il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, nel corso di un’intervista rilasciata ad un quotidiano nazionale.
“Penso che occorra trovare le ragioni dello stare insieme, in nome dei comuni valori e della comune idea di società, o fare prevalere i tatticismi e rischiare di vedere governare per un decennio la sinistra, che in Italia oggi è minoranza – sottolinea Musumeci -. C’è, poi, un dato paradossale: questa crisi latente è esplosa mentre proprio pochi giorni fa in Europa è stata archiviata la maggioranza Ursula grazie alla convergenza del gruppo Conservatore sulla candidata del Ppe. Se ne è parlato poco, ma è stata una significativa novità sulla quale riflettere: piuttosto che pensare sempre a dividere, c’è stata una lungimiranza che ha unito e lanciato un messaggio a tutta l’Europa”.
Sull’idea di un terzo polo in Italia, il governatore è particolarmente scettico, visto che gli italiani “hanno votato alle elezioni amministrative e regionali, rigettando ogni tentativo terzopolista“.
Piuttosto per la destra la sfida “è ritrovare una politica per il Sud. E serve ribadire a tutti come la meridionalità sia una parte essenziale della nostra identità. Ma oggi bisogna superare anche il vizio di certa classe dirigente che al Sud non ha dato prova di lungimiranza”.
Musumeci ha anche commentato l’ufficializzazione della sua ricandidatura arrivata da Giorgia Meloni: “Mi piacerebbe che in Sicilia si giocasse la sfida di un centrodestra rinnovato che guarda al futuro con senso di responsabilità”.
Per quanto concerne la possibilità di un ritorno al sistema proporzionale Musumeci spiega che “chi pensa di risolvere i problemi di oggi cambiando la legge e rimandando a un futuro indefinito le questioni vere, non capisce che rischia solo di vederle esplodere nella formazione del nuovo governo dopo il voto. Credo inoltre che sia Berlusconi sia Salvini, come hanno dichiarato, avvertono al pari di Giorgia Meloni il ritorno al passato come un rischio da evitare. Hanno tutti e tre ragione“.
Infine sulla rielezione a capo dello Stato di Mattarella, Musumeci sottolinea come abbia “fatto un discorso apprezzabile e concreto, nel quale si è riconosciuto anche chi non ha votato per lui” e che “serve una grande rivoluzione etica, perché la gente esasperata chiede una classe politica che sia di esempio e nella quale riconoscersi”.