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Il presidente della Regione Nello Musumeci ha annunciato le proprie dimissioni dalla carica con un post su Facebook, con il quale annuncia anche l’accorpamento delle elezioni regionali con le Politiche: “Il 25 settembre in Sicilia – scrive Musumeci – si voterà anche per le elezioni regionali, oltre che per le politiche, come avverrà in tutta Italia“.
“Una decisione sofferta e meditata adottata pochi minuti fa, non c’è nessun motivo politico alla fonte, ci sono delle ragioni di ordine tecnico e procedurale, dettate dal buon senso. Ci sono almeno quattro ragioni”, spiega Musumeci. Il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, è stato già informato delle dimissioni a 40 giorni dalla fine della legislatura. E ci sono quattro buone ragioni, di ordine tecnico e procedurale, e dettate dal buon senso.
La chiusura delle scuole, “si vota negli edifici scolastici, bisogna interrompere le lezioni, e una cosa è farlo per il 25 settembre altro è farlo anche il 6 novembre, non possiamo tenere chiuse le scuole per giornate intere”.
Crescono i casi di contagio da Covid, “e siamo in estate, immaginiamo cosa potrebbe accadere con l’arrivo dell’autunno, alla luce dell’esperienza maturata in precedenza, non possiamo garantire a tutto il corpo elettorale , e sappiamo quanto c’è bisogno di combattere l’astensionismo, di poter esercitare il diritto al voto”.
Terzo motivo, “tre mesi e più di campagna elettorale. Significa che i partiti, mentre sta per concludersi la campagna per le nazionali, debbono raccogliere le firme, preparare le liste, cercare i candidati, definire i simboli per le elezioni regionali. Assurdo, uno sforzo sul piano organizzativo che crea soltanto disordine e non serve al buon andamento delle due campagne elettorali e non serve alla democrazia”.
Il quarto motivo fondamentale è quello economico “I costi che deve affrontare la Regione per garantire il diritto al voto. Parliamo di circa 20 milioni di euro, pensate se si dovesse votare il 25 settembre e anche il 6 novembre”.