Sala d’Ercole torna (finalmente) al voto. Sotto i riflettori, come stabilito da cronoprogramma nel corso della conferenza dei capigruppo di fine ottobre, la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza e i debiti fuori bilancio.
L’aula, presieduta da Gaetano Galvagno, poi dal vicepresidente dell’Ars Nuccio Di Paola, e alla presenza dell’assessore all’Economia Alessandro Dagnino, è tornata a riunirsi dopo la turbolenta seduta di ieri, martedì 4 novembre, nel corso delle quale le Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Controcorrente hanno abbandonato i lavori durante le interrogazioni e le interpellanze della rubrica “Salute”, alla presenza dell’assessore al ramo Daniela Faraoni (CLICCA QUI).
Notte fonda a Sala d’Ercole
Approvata la Nadefr nonostante la resistenza e le critiche delle opposizioni, la strada si è rivela però in salita sui debiti fuori bilancio. Il capogruppo all’Ars del PD Michele Catanzaro, nel corso della votazione del ddl relativo al mese di aprile, ha infatti annunciato, dopo il sostegno del gruppo di minoranza al tesoretto da 100 milioni di euro ricavato dal Fondo Pensioni e messo a disposizione della Finanziaria, il ritiro dei tesserini con il chiaro intento di far saltare il numero legale. Nulla di fatto quindi per i disegni di legge relativi ai mesi di maggio, giugno, luglio e agosto che dovranno ancora attendere.
Una presa di posizione quella delle opposizioni che non hanno perso tempo nel rimarcare, anche nel corso della seduta, “uno scollegamento dalla realtà tra il Parlamento e quello che succede fuori” in considerazione degli ultimi fatti di cronaca e alle indagini che vedono coinvolti tra i tanti diverse autorità di spicco della sanità siciliana, il coordinatore politico di Noi Moderati Saverio Romano, Totò Cuffaro e Carmelo Pace, rispettivamente segretario nazionale e capogruppo all’Ars della DC. In tal senso, infatti, giovedì 13 e venerdì 14 novembre “i 23 deputati regionali di Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Controcorrente si riuniranno – si apprende da una nota – per discutere dell’attuale situazione politica regionale, divenuta ancora più inquietante e insostenibile alla luce delle recenti notizie di cronaca. Durante le due giornate si affronteranno diversi temi, ad iniziare dalla prossima finanziaria regionale e dalle iniziative necessarie a liberare la Sicilia dal malgoverno Schifani“.
La Nadefr nel dettaglio
Dopo il via libera avvenuto questa mattina nel corso della seduta in II Commissione Bilancio, presieduta da Dario Daidone, il testo della Nadefr, la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza, è stato approvato a Sala d’Ercole.
Il documento aggiorna le previsioni economiche e finanziarie del Defr, approvato dall’aula a metà settembre (CLICCA QUI). Andiamo nel dettaglio per capire cosa prevede il dossier.
Primo punto esaminato è il contesto economico di riferimento e le politiche regionali, partendo dall’aggiornamento del quadro macroeconomico e finanziario. Capitolo cruciale è quello che concerne le politiche della Regione con le modifiche e le integrazioni rispetto al Defr.
Come si apprende tra le righe, la redazione della Nota è stata attivata subito dopo il via libera del Documento programmatico di finanza pubblica 2025 (Dpfp), avvenuto il 2 ottobre da parte del Consiglio dei ministri. Il suo arrivo in parallelo con la Finanziaria fa sì, infatti, che abbia lo scopo di illustrare le misure contenute all’interno della Manovra per il triennio 2026-2028. Punti, uno per uno, già anticipati in esclusiva da ilSicilia.it, esaminando il testo ai raggi X nel suo complesso, nei 26 articoli che lo compongono (CLICCA QUI).
Sono poste così in risalto le tre misure cardine in tema di lavoro: gli incentivi a sostegno delle assunzioni a tempo indeterminato, gli incentivi a sostegno delle assunzioni connesse a progetti di investimento iniziali e il south working, soprannominato anche come Sicily working.
Poi ancora la Super Zes. Come si legge all’interno della Nadefr “il governo proporrà facendo proprio il testo esitato dalla Commissione Attività produttive dell’Ars, l’istituzione delle ‘Aree a burocrazia semplificata e a legalità controllata’, le Super Zes siciliane, le aree del territorio isolano nelle quali, all’interno del quadro normativo delineato dalla c.d. Zes Unica nazionale, potranno essere adottate ulteriori procedure semplificate e regimi procedimentali speciali“.
Tanto discussa e capace di rubare tutte le attenzioni sono stati gli incentivi al fine di stimolare gli investimenti privati mediante interventi edili. Una misura per continuare a sostenere il settore della costruzioni, che in questi anni è stato tra i principali vettori della crescita economica in Sicilia. Con il superamento dei bonus edilizi e la conclusione degli investimenti del Pnrr si prevede, infatti, una flessione del settore.
Di tipo strategico sono anche le previsioni di uno stanziamento per la realizzazione di una piattaforma informatica volta a un migliore governo delle liste d’attesa nelle Aziende sanitarie e ospedaliere del Servizio sanitario regionale. Ampio spazio, inoltre, anche per gli Enti locali e, in particolar modo, la finanza locale. Proprio in favore agli Enti, la I Commissione Affari Istituzionali, presieduta da Ignazio Abbate, ha avanzato in Commissione Bilancio delle osservazioni e delle proposte con il fine di prevedere altre quattro linee di risorse: per finanziare e aumentare le ore di lavoro per il personale degli Enti locali assunto con contratti di lavoro a tempo indeterminato; per predisporre nuovi piani di protezione civile degli Enti locali, nonché per realizzare il potenziamento del sistema regionale di protezione civile tramite l’istituzione di due fondi regionali da destinare agli Enti locali per l’attività di pianificazione e protezione civile e per l’acquisto di mezzi e attrezzature da utilizzare in emergenza e post-emergenza a fronte del verificarsi di eventi calamitosi e in tal senso è stato chiesto inoltre di incrementare il fondo destinato al ristoro dei danni subiti a causa delle calamità naturali; per l’attuazione della riforma della polizia locale; per l’attuazione della riforma inerente all’eliminazione del divario retributivo di genere.
La Nota termina con il terzo e ultimo capitolo dedicato al quadro finanziario unitario e la manovra correttiva. Grande risalto viene dedicato all’azzeramento del disavanzo della Regione. Miglioramenti dei risultati di amministrazione, rilevati negli ultimi esercizi, che sono da ricondurre prevalentemente all’aumento delle entrate derivanti dalla crescita economica. Poi ancora “all’allocazione in bilancio di quote annuali di recupero del disavanzo per quasi 500 milioni di euro; al riconoscimento da parte dello Stato di un ristoro crescente di cofinanziamento del Fondo sanitario; al blocco del turnover del personale; al risparmio sulle locazioni passive; al contenimento della spesa delle società partecipate e degli enti regionali; all’estinzione di contratti derivati; alla rinegoziazione di 2,1 miliardi di mutui del Mef con Cassa depositi e prestiti ed in generale alla puntuale applicazione degli obblighi di contenimento derivanti dall’Accordo tra la Regione Siciliana e lo Stato sottoscritto il 14 gennaio 2021 nonché dalla quota aggiuntiva di disavanzo da iscrivere in bilancio in attuazione del punto 1) dell’Accordo Stato-Regione del 16 ottobre 2023 (70 milioni a decorrere dall’esercizio 2023)“.
I debiti fuori bilancio
Per debiti fuori bilancio si intendono quelle somme dovute, ma non previste nel bilancio originale dell’ente, come ad esempio pagamenti derivanti da sentenze esecutive, mancati impegni di spesa o disavanzi di enti partecipati. Tra le pagine dei cinque testi, uno per ogni mese, sono così individuate, suddivisi per dipartimento o struttura equiparata, le schede del debito fuori bilancio con l’indicazione dei relativi importi. Nello specifico stiamo parlando di: quasi 89mila euro per aprile; oltre 68mila euro per maggio; oltre 204mila euro per giugno; quasi 294mila euro per luglio; circa 4mila euro ad agosto.
Per quanto concerne il disegno di legge relativo al mese di aprile, il testo ha visto una modifica prima di incassare il disco verde in II Commissione. E’ stato infatti aggiunto un articolo che prevede l’autorizzazione di spesa e la variazioni al bilancio della Regione per l’esercizio finanziario 2025, da un valore che si attesta a circa 100 milioni di euro. Sono state così rideterminate le quote in favore del Fondo destinato al pagamento del trattamento di quiescenza e dell’indennità di buonuscita del personale regionale. Per l’anno 2026 è stato azzerato l’onere pari a 61 milioni euro, anticipandoli per il 2025. Per il 2025 sono anche previsti altri 43 milioni di euro per l’indennità di buonuscita da erogare tramite il Fondo pensioni Sicilia. Somma già inclusa e prevista per la prossima Finanziaria (CLICCA QUI).



