Trenta ettari di terreno coltivati a grano sono andati in fumo. Non uno dei tanti incendi che si registrano in questo periodo dell’anno, ma il rogo – l’ennesimo che colpisce la coop agricola – delle colture della “Rosario Livatino-Libera terra” di Naro, nell’Agrigentino.
Coltivazioni fatte in contrada Gibbesi, su un fondo confiscato alla mafia nel 1992 dal tribunale di Agrigento e assegnato alla “Rosario Livatino-Libera terra” nel 2015. Il danno provocato alla coop è stato quantificato in circa 20 mila euro ed è coperto da assicurazione. Indagano i carabinieri.
L’incendio di 30 ettari di grano non è il primo danneggiamento che riceve la coop agricola Rosario Livatino-Libera terra di Naro che gestisce terreni confiscati alla mafia. Già lo scorso anno, andarono in fumo 10 ettari di terreno coltivato a grano e poi i campi coltivati a lenticchie. Ma anche negli anni precedenti, sistematicamente, la cooperativa ha subito intimidazioni dello stesso tipo. Lo scorso anno istituzioni e parti sociali fecero una marcia sui terreni confiscati alla mafia.
Durante il sit-in, i sindaci di Naro, Canicattì e Favara evidenziarono come fosse necessario ricostituire il consorzio dei Comuni per la gestione dei beni confiscati.
L’Arcivescovo di Agrigento, Alessandro Damiano, esprime prossimità umana ed evangelica ai soci della cooperativa “Rosario Livatino – Libera Terra” di Naro per l’incendio doloso che ha distrutto ettari di terreno coltivati a grano, pronti per la mietitura. Damiano auspica ancora una volta un impegno corale di tutti i cittadini dell’Arcidiocesi con cui manifestare piena solidarietà ai soci della cooperativa che si impegnano da anni nella lotta alla mafia e all’illegalità, coltivando i terreni confiscati ai mafiosi. Anche dopo tre incendi dolosi che negli ultimi anni hanno distrutto le coltivazioni di lenticchie prima e di grano poi, la cooperativa Livatino prosegue il suo lavoro dimostrando di essere un avamposto di resistenza alla criminalità organizzata.

“E’ una delle poche coop che regge e che evidentemente dà fastidio”. Lo ha detto il sindaco di Naro (Ag), Maria Grazia Brandara, parlando del danneggiamento, nuovo ed ennesimo, alla cooperativa agricola “Rosario Livatino-Libera terra”. “La solidarietà non basta più. Oggi siamo ovviamente vicini alla coop, ma credo che le parole siano divenute davvero inutili. E’ possibile pensare che, ciclicamente, quella che è oggi l’unica realtà creata sui terreni confiscati alla mafia, possa rimanere ostaggio dei violenti? – chiede Brandara – . Certo, anche in precedenza non è mancata la vicinanza delle istituzioni, non sono mancate le parole e non sono mancati i fatti. Eppure? Siamo ancora qui, a raccontare di un nuovo danneggiamento che ha distrutto tanto lavoro fatto. Ci si sente impotenti davanti a tutto ciò. E’ chiaro, lampante, che questa è una battaglia da combattere con l’impegno di tutti: enti pubblici, apparati dello Stato e soprattutto cittadini. Non lasciamo che siano i violenti, gli ingiusti, i mafiosi a vincere”. La coop negli anni passati subì anche – e fu, appunto, uno dei tanti “inviti a desistere” – il furto delle arnie nella Valle dei Templi. “La coop continuerà il suo percorso e Naro con il suo sindaco sarà al loro fianco così come ha sempre fatto! – ha ribadito Brandara – . Ma fino a quando questa cooperativa potrà tenere testa se ogni anno viene così pesantemente colpita?”.

“Esprimo la mia solidarietà alla Cooperativa “Rosario Livatino – Libera Terra” per l’incendio doloso che ha colpito i terreni coltivati a grano sul fondo confiscato alla mafia. L’attività della cooperativa è da sempre baluardo di legalità e testimonianza concreta di come possa impiantarsi il seme del lavoro e dell’impresa sana lì dove prosperava l’illegalità, facendo recuperare allo Stato e alla società porzioni di territorio. Al più presto mi recherò a Naro per incontrare i responsabili della cooperativa, la cui attività ispirata alla figura del Beato Rosario Livatino è esempio e stimolo per noi tutti”. Lo ha dichiarato il vicepresidente della Regione e assessore regionale all’Agricoltura, Luca Sammartino, in seguito all’incendio doloso in contrada Gibbesi, a Naro.
“Ancora una volta esprimiamo tutta la nostra solidarietà e il nostro sdegno per il vile atto intimidatorio subito della cooperativa ” Rosario Livatino – Libera Terra”.
Esattamente ad un anno di distanza, dall’attentato dello scorso anno, le fiamme hanno ,nuovamente, divorato il grano seminato su terreni confiscati alla criminalità organizzata.
Siamo consapevoli che lo stato è le forze dell’ ordine continueranno a fare la loro parte e riteniamo che sia necessario ribadire che i soci della cooperativa non sono soli . Come Legacoop continueremo a sostenere le nostre cooperative impegnate in un percorso di restituzione alla società di beni e terreni sottratti alla mafia , alla criminalita’ ed ll’economia sommersa ed auspichiamo il pieno coinvolgimento della comunità Narese , delle associazioni e della societa’ civile. Ai soci della cooperativa ribadiamo la nostra vicinanza e l’invito a ribadire , insieme alle forze sane della provincia di Agrigento , le ragioni della legalità e dello sviluppo in contrapposizione ad una cultura ormai medievale che rappresenta la principale causa del sottosviluppo del Mezzogiorno e della Sicilia”. Così dichiara il coordinatore LEGACOOP SICILIA –AG-PA-TP, Domenico Pistone.