Lavoratori del comparto turismo in fermento a Taormina e Giardini Naxos, nel primo polo turistico siciliano.
Si è svolta, infatti, proprio a Naxos nelle scorse ore una prima assemblea da parte dei lavoratori stagionali del settore turismo, e nello specifico operanti nell’ambito alberghiero, sempre più preoccupati in vista del prossimo autunno e poi della bassa stagione che riguarderà tutti i mesi invernali per la mancata modifica della Naspi da parte del Governo. Si tratta cioè della normativa che consente ai lavoratori di percepire l’indennità di disoccupazione con la quale vivono nei mesi invernali tanti lavoratori, ma che è diventata in tanti casi un miraggio perché il numero dei mesi effettivamente ai quali si ha diritto ad accedere alla Naspi si è ridotto per lo più dai vecchi 6 mesi agli attuali 3.
Per questo i lavoratori si sono riuniti intanto, con una prima riunione a Giardini Naxos, presso una nota struttura alberghiera in 250 per un confronto organizzato dalla Fisascat Cisl. Altre assemblee verranno calendarizzate nei prossimi giorni in delle strutture ricettive di Taormina. A Taormina e nel comprensorio la questione interessa circa 10 mila persone impiegate nel settore del turismo, tra alberghi e commercio. La maggior parte dei contratti scadrà a fine ottobre e qualcuno anche prima e allora i lavoratori reclamano chiarezza nei confronti del Governo.
“La preoccupazione è che già da metà dicembre diversi lavoratori saranno senza indennità di disoccupazione e quindi senza nessun sussidio – evidenzia il segretario regionale aggiunto della Fisascat Cisl, Pancrazio Di Leo -. I tempi di attesa per le riforme si stanno allungando e i lavoratori sono evidentemente preoccupati perché dicembre si avvicina e tante famiglie rischiano di non avere le risorse per affrontare l’inverno. L’auspicio è che il ministro del lavoro intervenga per dare certezza ai lavoratori stagionali, a tempo determinato, obbligati a seguito del licenziamento ad andare in disoccupazione. E c’è molta preoccupazione anche per alcune dichiarazioni che prospettano pure l’eventuale abolizione della cosiddetta “Ape social”, la normativa cioè per stagionali e precari che potevano andare in pensione a 63 anni con 30 anni di contribuzione. Il quadro è davvero poco rassicurante, i lavoratori sono pronti a fare sentire la loro voce per tutelare i propri legittimi diritti”.
“Ho inviato una lettera al Ministro e vicepremier Di Maio – afferma il segretario generale della Fisascat Cisl Messina, Salvatore D’Agostino – contenente in allegato le 5 mila firme a suo tempo da noi raccolte per ottenere la modifica della Naspi. Quelle stesse firme già lo scorso autunno le avevamo consegnato personalmente a Di Maio, nell’autunno 2017 nel corso di una sua presenza a Taormina per la campagna elettorale per le elezioni regionali. Gli chiediamo, per altro, anche il perché della disparità di trattamento dei lavoratori del turismo rispetto a quelli dell’agricoltura, nonostante le due deleghe appartengano allo stesso Ministro”.