Sulla spiaggia di Marinella di Selinunte, a Castelvetrano (Trapani), si è arenata nei pressi della foce del fiume Belìce con a bordo decine di migranti partiti dalle coste della Tunisia. Dopo l’approdo sono stati recuperati 5 cadaveri. La conferma arrivata dalla Guardia Costiera.
I cinque corpi sarebbero arrivati sulla spiaggia trasportati dalle correnti. Nello specchio d’acqua antistante il luogo del ritrovamento sono in corso le ricerche con i mezzi della Guardia Costiera e Guardia di Finanza. A terra vi sono 18 migranti che sono stati fermati mentre tentavano di allontanarsi.
Sono 35 i migranti, fermati finora, che stanotte sono riusciti ad arrivare sulla spiaggia tra Marinella di Selinunte e Porto Palo di Menfi e che a piedi hanno raggiunto i centri abitati. A Menfi sono stati bloccati in 23 mentre a Castelvetrano 12.
I migranti bloccati a Menfi sono stati già trasferiti nella tensostruttura al porto di Porto Empedocle. I 12 fermati a Castelvetrano stanno per essere trasferiti nel centro di contrada Milo a Trapani per l’identificazione.
Secondo quanto i superstiti avrebbero riferito alle forze dell’ordine sulla barca ci sarebbero state 60 persone, tra uomini, donne e ragazzi e, quindi, all’appello mancherebbero ancora circa 20 migranti. Sempre secondo le prime informazioni il gruppo di migranti sarebbe partito giovedì mattina alle 4 da Mahdia in Tunisia.
Tre delle cinque salme dei migranti trovati morti sulla spiaggia di Marinella di Selinunte sono stati trasferite nell’obitorio dell’ospedale “Vittorio Emanuele II” di Castelvetrano. L’ispezione cadaverica è stata effettuata dal medico legale Tommaso Lipari. Alle operazioni di recupero hanno collaborato i vigili del fuoco presenti sul posto. Le altre due salme saranno prese nelle prossime ore.
A mare, intanto, continuano le ricerche di eventuali dispersi. Stanno operando mezzi della Guardia costiera e dei vigili del fuoco del distaccamento navale di Trapani.
Gli agenti della polizia scientifica sono saliti a bordo dell’imbarcazione tunisina naufragata sulle coste selinuntine per recuperare il timone. Col supporto dei vigili del fuoco nella cabina di comando hanno tranciato il timone e lo hanno posto sotto sequestro per i rilievi alla ricerca di eventuali impronte digitali di chi conduceva la barca. Stamattina i vigili del fuoco avevano trovato all’interno del natale 5 bidoni pieni di nafta e una bombola del gas.
Le testimonianze
“Stamattina mi ha chiamato il custode avvertendomi che c’era un migrante tunisino che piangeva, sono arrivato e mi ha raccontato quanto è successo”. Lo dice all’ANSA Giuseppe Rizzuto gestore del ristorante sul mare ‘La pineta’, che ha raccolto la testimonianza del giovane dello sbarco di stamattina a Marinella di Selinunte. Il giovane a piedi ha percorso quasi 2 km a piedi per raggiungere il ristorante.
“In lacrime mi ha raccontato che sono partiti tre giorni addietro dalla Tunisia e a bordo c’erano anche donne e ragazzi – dice Rizzuto – prima di raggiungere la costa la barca si sarebbe quasi capovolta e alcuni migranti sarebbero finiti a mare“.
Il superstite ha raccontato a Rizzuto altri momenti tragici dello sbarco: “Quelli caduti in acqua hanno cercato di aiutarsi tra di loro – mi ha raccontato il giovane – lui ha bevuto acqua e non appena ha toccato terra si è girato verso il mare e sostiene di avere visto 15 corpi galleggiare…”. Il ragazzo è stato poi recuperato dai carabinieri.
“Stavamo preparando i tavoli per il pranzo e a distanza ho visto questo ragazzino che mi guardava, era a piedi scalzi – racconta Giuseppe Rizzuto – così mi sono avvicinato e mi ha chiesto di bere e mangiare. Era con un costume e una felpa“. Rizzuto, grazie al suo cuoco tunisino, è riuscito a dialogare col giovane: “Mi ha detto che aveva 14 anni e aveva camminato a piedi tra la spiaggia e le strade qui vicino, dopo essere sbarcato sulla spiaggia di fronte l’hotel Paradise beach. Io gli ho comunicato che avrei avvertito i carabinieri”. Così è arrivata una pattuglia che ha portato via il giovane.