“Sono fiducioso: la Sicilia non ospitera’ alcun deposito di scorie radioattive”. Di questo e’ convinto l’assessore regionale al territorio e ambiente Toto Cordaro che ha partecipato a Petralia Sottana (Palermo) a una seduta allargata del consiglio del Parco delle Madonie convocata dal presidente Angelo Merlino. Con Cordaro sono intervenuti il presidente dell’Assemblea regionale, Gianfranco Micciché, i sindaci del comprensorio e i rappresentanti di vari organismi sovracomunali. Tutti hanno espresso una netta contrarieta’ alla individuazione di quattro siti in Sicilia tra cui quello di Vicaretto tra Castellana Sicula e Petralia Sottana, nell’area del Parco delle Madonie.
Categorico il giudizio di Micciché: “Si tratta di una grande minchiata“. Anche lui, come Cordaro, sostiene che nessuno dei quattro siti siciliani puo’ essere considerato idoneo al programma di stoccaggio delle scorie. Per Micciché si tratta di una “proposta fuori dal mondo da restituire al mittente“.
Cordaro ha ricostruito l’iter della individuazione di 67 siti in tutta Italia e ha sottolineato che, trovandosi sotto procedura di infrazione, il governo ha stata accelerato la formulazione di una mappa basata su elementi “cartolari” e privi del supporto di sopralluoghi nelle aree individuate. Cordaro ha anche sottolineato che sul rifiuto della scelta c’e’ unanimita’ politica (confermata in videoconferenza dal capogruppo del Pd all’Ars, Giuseppe Lupo) e che si stanno sviluppando tutte le azioni necessarie per fare cambiare la proposta. Il 15 gennaio insediera’ un gruppo di lavoro da lui presieduto e coordinato da Aurelio Angelini con la partecipazione dei sindaci interessati, dei rappresentanti dei quattro atenei siciliani e del presidente della commissione ambiente dell’Ars.
Il gruppo elaborerà una relazione contraria alla scelta dei siti in Sicilia che peraltro ha una vocazione ambientalista dimostrata dal fatto che ospita sette siti Unesco e due di geopark, tra cui quello del Parco delle Madonie. Cordaro ha poi ricordato che le scorie dovrebbero arrivare in Sicilia dopo un lungo viaggio dal Nord Italia che presenta criticita’ di sicurezza. “Abbiamo 60 giorni di tempo – ha concluso Cordaro – per chiudere questa fase della consultazione. Ma sull’esito sono fiducioso: in Sicilia queste scorie non arriveranno mai“.