Quattro mesi esatti dopo la revoca dell’approvazione al progetto Rfi, torna in Consiglio comunale la realizzazione dell’asse ferroviario Palermo-Catania-Messina, con un passaggio procedurale complementare che rientra nel progetto esecutivo di raddoppio della tratta Giampilieri-Fiumefreddo, un lotto funzionale Fiumefreddo-Taormina-Letojanni. Il 9 dicembre 2023 il Comune di Taormina, con relativa deliberazione di Consiglio comunale, aveva revocato il via libera che era stato dal Comune nel 2021 alle opere nel territorio di Taormina, e adesso, lunedì (8 aprile), la questione si riproporrà all’esame del Civico consesso, convocato proprio con questo primo punto all’ordine del giorno dei lavori consiliari presieduti da Pinuccio Composto. Stavolta però non si tratterà del progetto principale, sul quale si è espresso negativamente il Consiglio il 9 dicembre scorso ma di una variante al Prg.
Per esattezza si fa riferimento ad un esproprio di aree per il ripristino di saie, con la prevista realizzazione di un sifone. Il Comune di Taormina da una parte, insomma, porta avanti la trattativa con Rfi sul progetto principale, con lo scontro sullo sfondo che appare più di una semplice ipotesi, ma dall’altro sceglie in questa fase di non inasprire ulteriormente i rapporti e andrà quindi a discutere – e probabilmente esitare – la variante al Prg sulle aree di Trappitello. Un atto che di per sè non concerne in termini diretti l’elaborato generale per la nuova linea ferroviaria ma che, di fatto, è comunque un passaggio complementare e diventa un segnale ad Rfi.
La trattativa con Rfi viene portata avanti, in questa fase, dal sindaco Cateno De Luca in prima persona, nel tentativo, non semplice, di trovare la quadra ed arrivare ad una soluzione risolutiva. Se così non dovesse essere, si aprirebbero le porte di un contenzioso. La Regione Siciliana, a sua volta, sta “alla finestra” e osserva l’evoluzione della vicenda, con la nomina di un commissario già disposta nei giorni scorsi nei confronti di 8 comuni del messinese (compreso il capoluogo) per non aver approvato tutti gli adempimenti necessari al progetto Rfi, ed è una prospettiva che rischia di riguardare anche Taormina, chiamata da qui a breve a prendere una posizione definitiva sulla questione.
“Abbiamo avviato un braccio di ferro con Rfi, ora vediamo cosa intendono fare e da quello dipenderà il nostro approccio definitivo sulla vicenda”, è la posizione di De Luca. In questo momento il Comune di Taormina pone sul tavolo della discussione una serie di aspetti che rappresenterebbero un fattore ostativo secondo la casa municipale circa la realizzazione delle opere previste per la nuova linea ferroviaria. La vicenda viene resa ancora più complessa dal fatto che si tratta di opere appaltate e cantieri già aperti in città e nell’intero comprensorio ionico. Difficile, quindi, che Rfi possa fermarsi su un progetto che ha già ottenuto a suo tempo l’approvazione di tutti gli enti preposti e che aveva incassato anche il nulla osta del Comune di Taormina con la delibera di Consiglio comunale n.21 del 22 aprile 2021, revocata il 9 dicembre scorso dal nuovo ed attuale Consiglio unitamente ad ogni altro atto presupposto e conseguenziale, che acconsentiva alla realizzazione delle opere per la realizzazione della nuova linea ferroviaria nel territorio comunale.
De Luca ha lanciato l’allarme sul rischio che i lavori di Rfi determinerebbero per il parcheggio Lumbi, il principale posteggio della città, che andrebbe incontro alla possibile o probabile perdita di due piani.
“L’accordo che era stato fatto tra Rfi e il Comune di Taormina prima di noi – ha detto De Luca – prevedeva degli interventi che avrebbero smembrato una parte del parcheggio, per la nuova stazione, facendo saltare due piani di parcheggi, la zona inferiore, circa 200-300 posti auto. Abbiamo iniziato un braccio di ferro e abbiamo, soprattutto, revocato una delibera di Consiglio comunale fatta in maniera demenziale e così si è aperto poi un momento di concertazione. Se Rfi si rende conto che ha fatto una grande sciocchezza, vedremo di trovare una soluzione, e risolveremo tutto passando dalle vie istituzionali. Se, invece, di fronte a una situazione del genere, pensano di andare avanti così, a quel punto cambierà l’approccio”.
L’infrastruttura, le cui attività di cantiere, come detto, sono già scattate da alcuni mesi, prevede due nuove stazioni ferroviarie in città, una ai piedi del centro storico di Taormina, e l’altra a Trappitello. Motivo principale del contendere è il Lumbi ma c’è una lunga serie di altre criticità che, secondo l’Amministrazione (e come condiviso anche dall’opposizione quando è stata revocata la delibera del 2021), rischierebbero in assenza di una soluzione risolutiva di determinare gravi disagi in città. In particolare, stando a quanto relazionato dall’esperto del sindaco, ing. Massimo Brocato, al momento non si prevede il collegamento tra la nuova futura stazione di Taormina ed il centro storico, inoltre si rischierebbe la chiusura per un lungo periodo del Lumbi, e non verrebbero previste sin qui delle misure atte a scongiurare il caos veicolare a Trappitello, lungo la SS185 (Via Francavilla). Inoltre, è stato richiesto al Comune di Taormina di trasferire altrove la stazione rifiuti sinora localizzata in contrada Sant’Antonio ma occorre prima individuare un’area alternativa. Ed ancora: si prevedono una serie di attività di cantiere che renderebbero, secondo il Comune, insostenibile la situazione in Via Garipoli.
Il nodo principale rimane legato al parcheggio Lumbi, sia per i piani di posteggio che ci sarebbe il rischio di perdere sia per l’atteso sistema diretto di collegamento tra la stazione di Madonnina, e poi tra il Lumbi e il centro storico. Una parte significativa del confronto tra Comune di Taormina e Rfi si giocherà anche e soprattutto su questo punto strategico.