ROMA – Si sono svolti oggi nella tarda mattinata i funerali di Lea Mattarella, che si è spenta il 1° gennaio a soli 54 anni. La giornalista nipote del Presidente della Repubblica, stimata Docente all’Accademia di Belle Arti di Roma (e prima a Palermo, Macerata, L’Aquila, Milano, Torino e Napoli), collaboratrice di Stampa e Repubblica (domenica è apparso il suo ultimo articolo), curatrice di innumerevoli mostre di successo, era stata insieme a Miriam Mafai l’artefice dell’esposizione del 2011 al Vittoriano di Roma “Le donne che hanno fatto l’Italia” per il 150° anniversario dell’Unità. Lascia il compagno Giangiotto Borrelli e la figlia Ottavia.
I funerali si sono svolti nella Chiesa degli Artisti a Piazza del Popolo a mezzogiorno in una Chiesa gremita da tanti amici, compresi noi, ed estimatori di Lea ed accompagnata dall’affetto dei propri cari con in prima fila naturalmente anche lo zio Sergio Mattarella.
Commoventi le parole del Sacerdote che ha ricordato Lea Mattarella che fino a pochi giorni fa, prima di lasciarci era andata proprio in questa Chiesa per organizzare la sistemazione di un telo artistico con delle stelle in esposizione in occasione delle feste natalizie e ricordando la sua grande passione per il cinema, ne avrebbe visti mille di seguito, se fosse stato possibile e la sua voglia di leggere come ha ricordato anche il suo compagno, ne leggeva uno intero in una sola notte… ed il suo amore per gli animali ed il desiderio di chiamare quello che avrebbe dovuto essere il prossimo adottato con il vezzeggiativo siciliano “Canuzzu”.
Un funerale nel quale anche gli interventi musicali , Lea amava molto anche la musica , hanno completato l’immagine di una donna che come hanno ricordato era compassionevole con gli altri e da buona donna siciliana legata alla famiglia e che ha fatto con amore tutto ciò che ha fatto e questo amore era palpabile anche in Chiesa nei suoni, nelle note musicali e nelle parole di chi le stava rendendo omaggio ed erano li per accompagnarla alla “vera” vita dove adesso si trova .
Permettetemi di testimoniarvi un momento di grande emozione quello dell’abbraccio fra Ottavia e lo zio Sergio prima di lasciare la Chiesa, un gesto intenso, sincero , vero e forte fra i due.
Nata a Palermo il 29 luglio 1963, era giornalista pubblicista iscritta all’Ordine di Sicilia dal 5 febbraio 2004. Da tempo era malata, ma fino all’ultimo ha voluto onorare il suo lavoro e la sua passione per la storia e la critica dell’arte ed era lei a confortare le persone che le stavano accanto esorcizzando il male prendendolo intelligentemente in giro.
Domenica scorsa, la Repubblica ha pubblicato il suo ultimo articolo sulla mostra di costumi, disegni e bozzetti realizzati da grandi artisti per il teatro dell’Opera di Roma.
«Il suo sguardo a tutto tondo sull’arte, però, si soffermava con particolare attenzione – ricorda la collega Piera Matteucci su la Repubblica – sull’universo femminile. Era stata curatrice, in occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, dell’esposizione “Le donne che hanno fatto l’Italia” al Vittoriano, nella quale avevano trovato spazio i premi Nobel Grazia Deledda e Rita Levi Montalcini, ma anche Luisa Spagnoli che inventò il bacio Perugina, Ernestina Paper, prima laureata in medicina dell’Italia unita, e Alfonsina Strada, che nel 1926 corse con gli uomini il Giro d’Italia».