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L'incidente

Operaio cade da un’impalcatura a Campofelice di Roccella, aperta l’inchiesta

martedì 25 Giugno 2024

Un operaio è morto a Campofelice di Roccella (Palermo) caduto da un’impalcatura.

Per il lavoratore non c’è stato alcunché da fare. L’uomo, Giovanni Terrana, 64 anni, stava eseguendo lavori di ristrutturazione in un’edificio in paese in via Imera. Secondo una prima ricostruzione, sarebbe caduto da un’impalcatura e avrebbe sbattuto la testa. Per un’ora i sanitari hanno tentato di rianimarlo. Ma alla fine il polso ha smesso di battere. Sul posto sono intervenuti anche i Carabinieri e i tecnici dell’Asp per le indagini coordinate dalla procura di Termini Imerese che ha aperto un’inchiesta.

Sono in corso gli accertamenti sulla ditta che stava eseguendo i lavori. Nel cantiere insieme a Giovanni Terrana c’erano i suoi due figli che lavoravano insieme al padre. Terrana è caduto da un’altezza di 4-5 metri. I tecnici dell’Asp stanno verificando la regolarità dell’affidamento dei lavori e se siano state rispettate le norme di sicurezza. Da stabilire anche chi sia il titolare della ditta. Le indagini sono condotte dai Carabinieri della compagnia di Cefalù e dai tecnici dell’Asp che si occupano di controlli sui cantieri. Sul posto è intervenuto anche il medico legale.

A distanza di quattro mesi piangiamo un altro morto sul lavoro. E’ momento doloroso per il mio paese. L’operaio lo conosciamo tutti. Questa mattina ha scherzato con diversi clienti in un bar mentre faceva la colazione. Una persona per bene. Un uomo di compagnia sempre allegro. Siamo davvero distrutti“. Così il sindaco di Campofelice di Roccella, Giuseppe Di Maggio. Sono stati e sono momenti dolorosissimi – aggiunge il primo cittadino che ha assistito all’intervento dei soccorritori – è successo tutto in centro in paese in via Imera in una costruzione che si stava ristrutturando. In tanti hanno assistito al dramma che si stava vivendo. Non è possibile morire sul posto di lavoro. Non è accettabile“. Lo scorso febbraio un altro operaio edile, Mario Cirincione, 49 anni, è morto a Campofelice di Roccella, travolto da un muro crollato durante dei i lavori in un immobile in campagna.

Quest’ultima è solo una delle tante tristi storie che continuano a ripetersi nel territorio siciliano. “Un’altra vittima del lavoro in Sicilia, questa volta a Campofelice di Roccella nel Palermitano. Un’altra tragedia, un’altra vergogna nazionale. La Uil si stringe a questa famiglia e al suo dolore per manifestare tutta la vicinanza“. Ha affermato la segretaria generale, Luisella Lionti, dopo avere appreso della morte dell’operaio. “In attesa che la magistratura faccia piena luce sulle cause di questo incidente, ribadiamo la necessità di interventi immediati sul sistema delle gare al massimo ribasso e dei subappalti a cascata, così come già proposto dal nostro segretario generale, Pierpaolo Bombardieri. Si devono trovare soluzioni e strumenti efficaci e necessari per fermare le morti sul lavoro, anzi omicidi. Questo sindacato – conclude la Lionti – continuerà a pressare su chi governa per una normativa più aspra, per una maggiore formazione, prevenzione e controlli più frequenti“.

L’ennesima vita persa nel mondo del lavoro ci lascia senza parole. Non si può più parlare di fatalità, è chiaro che la sicurezza sul lavoro non è una priorità ancora in tante troppe realtà del territorio. Siamo vicini ai familiari dell’operaio. Continua la scia di sangue, bisogna intervenire e subito“. Ad affermarlo sono i segretari generali Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana e Filca Cisl Palermo Trapani Francesco Danese, appena appreso dell’ennesima morte sul lavoro accaduta oggi a Campofelice di Roccella nel palermitano, dove un operaio è morto cadendo da un’impalcatura. “Non si può parlare di sicurezza solo in occasione di incidenti che tolgono la vita ai lavoratori. Auspichiamo che il tavolo permanente regionale per la sicurezza sul lavoro, che è stato di recente istituito, possa iniziare a dare risultati concreti sul fronte della prevenzione e dei controlli. E’ necessario poi diffondere la cultura della sicurezza e della tutela della vita dei lavoratori, adottare la patente a punti, serve un impegno maggiore sul fronte della formazione e della verifica degli appalti, perché le aziende che li ottengono devono essere in regola su tutti i fronti, ancor più su quella della sicurezza“.

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