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“Non si può più aspettare chi non si trova più nelle condizioni di poter andare avanti con i lavori. Dovranno essere rescissi i contratti“. Danilo Toninelli lascia la parte più ‘grillina‘ per la fine della sua due giorni palermitana. Alla Capitaneria di Porto il ministro per le Infrastrutture e i Trasporti torna a parlare della viabilità siciliana e ribadisce come lo stato emergenziale in cui si trovano le strade siciliane, e in particolare quelle provinciali, richieda misure straordinarie e ritorna sulla nomina di un commissario ad hoc.
Toninelli ribadisce anche la possibilità di un’intervento di Anas nella gestione delle strade della viabilità secondaria, con la società che ‘interviene a supplire alle incapacità delle regioni, dovute a determinate da riforme sbagliate‘, che hanno tolto poteri agli enti territoriali. Insomma, una mezza assoluzione, quella di Toninelli, verso Palazzo d’Orleans, o quanto meno verso il governo siciliano attuale.
Ma, come dicevamo, la posizione più battagliera Toninelli la riserva verso alle imprese che si sono occupate in questi anni della realizzazione di passante e anello ferroviario, opere che hanno subito ritardi e rinvii a causa dei guai, anche giudiziari, delle aziende che si sono aggiudicate gli appalti: “Riguardo allo stato di avanzamento dei cantieri – ha detto Tonielli – alcuni cantieri stanno procedendo bene, altri no“. Nel frattempo, sarà avviato un monitoraggio da parte del ministro, che ha incassato l’impegno da parte di Rfi, di completare tutto nel minor tempo possibile, anche affrontando le vertenze Sis e Tecnis. Quindi la conclusione del ministro: se un’azienda non sarà nelle condizioni di lavorare, si procederà alla rescissione del contratto.