La Democrazia Cristiana segue con attenzione gli sviluppi legati alla situazione dell’ospedale di Ribera.
Il record nel 2024 dei 10mila accessi al nostro pronto soccorso, che salutiamo con soddisfazione, è un dato che conferma la bontà e la lungimiranza di alcune scelte. Nei primi mesi del 2023 il pronto soccorso, grazie all’iniziativa e al riconosciuto impegno del deputato regionale Carmelo Pace anche in veste di vicepresidente della commissione regionale Salute, ottiene, in previsione del riconoscimento di ospedale di zona disagiata, l’apertura in deroga con una nota a firma dell’assessore regionale alla Salute.
Il presidio di Ribera, nonostante gli ottimi dati sugli accessi e sull’organizzazione, culminati con l’attribuzione del punteggio di 9/10 in occasione dell’ultima verifica della commissione tecnica regionale in presenza di primari di pronto soccorso, attualmente non è contemplato all’interno della rete ospedaliera regionale.
I numeri ufficiali parlano chiaro e ci dicono che, dalla data di riapertura in deroga, il pronto soccorso del “Fratelli Parlapiano” registra un incremento annuo degli accessi del 20%. Nel 2023 i cittadini che hanno beneficiato delle prestazioni della struttura sono più di 7 mila e per il 2025 le stime sugli accessi parlano di oltre 13 mila utenti, dato che rappresenterebbe un ulteriore miglioramento rispetto ai numeri record del 2024.
Grazie all’encomiabile lavoro dell’équipe dei sanitari coordinati dal dott. Giuseppe Spallino il pronto soccorso di Ribera è oggi a tutti gli effetti un presidio di eccellenza, con dati relativi al tempo medio di dimissione, permanenza in ospedale e parametri in armonia con i protocolli e le linee guida regionali, e ha tutte le carte in regola per acquisire lo status di Ospedale di zona disagiata.
Questo importante riconoscimento, atteso dai cittadini, consentirebbe l’inserimento ufficiale dell’ospedale di Ribera nella rete ospedaliera della Regione Sicilia, la costituzione di un’unità operativa autonoma di Pronto soccorso, oggi accorpata alla struttura di Sciacca, nonché il potenziamento della struttura in termini di offerta sanitaria con tangibili benefici per la comunità e il comprensorio in tema di diritto alla salute.