Il Comune di Catania annuncia il piano di recupero e l’iter per l’affidamento di una palazzina nel centro storico che un tempo era in mano ai clan mafiosi e dopo essere stata confiscata dallo Stato adesso diventerà struttura per la promozione della legalità gestita da associazioni che promuovono attività di laboratorio e animazione socio educativa per le comunità marginali.
“Abbiamo pubblicato il bando di gara per valutare la migliore proposta progettuale – spiega il sindaco di Catania, Salvo Pogliese – per affidare, a titolo gratuito, ad associazioni che ne hanno i requisiti, l’immobile di 86 metri quadrati che fa parte di un fabbricato, per sei anni, rinnovabili per altrettanti anni. Si tratta di un’unità immobiliare confiscata dallo Stato e assegnata al Comune sottraendola al patrimonio appartenente alle organizzazioni criminali che gestivano il malaffare nella cosiddetta piazza dello spaccio della droga a “San Cocimo”, al primo piano del civico numero 3 di piazza Machiavelli con ingresso dal cortile Monaca”.
Secondo il primo cittadino etneo si tratta, dunque, di “un altro segnale forte delle istituzioni pubbliche contro la mafia e un positivo messaggio di speranza ai più giovani che in quel quartiere troveranno un riferimento aggregativo e istituzionale dall’alto valore simbolico e sociale. Gli uffici stanno eseguendo, con grande impegno, la precisa direttiva di mettere a bando quanti più beni possibile per farli gestire ad associazioni che promuovono il bene comune o utilizzarli in via diretta per scopi sociali dai servizi sociali comunali”.
Il bando con lo schema di domanda è pubblicato alla voce avvisi del sito del Comune. Le domande di partecipazione alla procedura di assegnazione dell’immobile dovranno essere presentate entro il prossimo primo febbraio. I criteri principali per individuare l’associazione beneficiaria, riguardano la qualità della proposta progettuale in termini di ricaduta sul territorio dal punto di vista sociale e la coerenza con le priorità indicate dall’Amministrazione per la creazione di spazi per la promozione di attività rivolte a soggetti svantaggiati e l’organizzazione di attività culturali ludico ricreative ed educative; capacità di offrire servizi gratuiti al Comune; promozione e attivazione di una rete tra gli enti territorialmente coinvolti, al fine di garantire il godimento del bene a più soggetti.