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Un titolo evocativo, “Fantasy“, quello scelto da Aurelio Pes, curatore, per la mostra personale di Giuseppe Veneziano, inaugurata a Palazzo Belmonte Riso, dove rimarrà fino al 5 maggio 2019.
L’esposizione, ideata e prodotta da Miliza Rodic, consta di cinquanta opere, fra pitture e sculture, frutto del lavoro dell’ultimo decennio, più un’opera inedita realizzata ad hoc, “La Madonna con il cannolo“, che donerà alla città di Palermo.
“L’arte, persino quella in apparenza più innocua, è sempre radicale, unica, totalizzante” si legge nella nota critica di Pes che, come sottolinea anche nella video intervista, ha da subito rintracciato una scintilla particolare nello sguardo dell’artista che, a distanza di anni, ha confermato un particolare talento.
Giuseppe Veneziano torna con “Fantasy” nella sua terra con una maturità artistica solida e stratifica, grazie alle diverse esperienze fatte in giro per il mondo.
La radice profonda della sua arte “non è costruita sulla provocazione bensì su opere grandiose attinte da Michelangelo, Raffaello, Velasquez Guido Reni, per citarne qualcuno, reinterpretate in chiave pop, per suscitare nello spettatore la forza di smarrirsi, senza soprassalti di stucchevole saggezza, nel mondo dell’infanzia“.
Non c’è mai irriverenza nelle opere di Veneziano: l’accostamento a quelle “originali” dei grandi maestri è sempre attento e rispettoso, realizzato con l’occhio di chi vuole rintracciare la breccia suggestiva che porti alla “creazione nuova“.
Dal Cristo Crocifisso preso in prestito da Reni, rappresentato con un perizoma leopardato, al Cristo tenuto sospeso da palloncini colorati il passo e breve ma sostanziato. E poi ancora: un Papa che corre sullo skateboard, la rappresentazione dell’Ultima Cena o il bacio insolito tra Spiderman e Batman sono solo alcuni esempi delle oscillazioni artistiche a cui si ispira Veneziano, che fonde egregiamente classicità e pop art.
Per la personale palermitana dell’artista, oltre alle opere esposte, è stato allestito un innovativo e moderno assetto cromatico, curato dalla Lighting Designers Fanny Nuccio, che scandirà il tempo con un lento e progressivo evolversi dei sette colori dell’arcobaleno; di sottofondo, infine, anche note sonore attinte dalla raccolta di musiche curate da Leopold Stokowski proprio per il film di Walt Disney Fantasy.
La mostra apre al pubblico il 9 marzo.