E’ il sindaco di Cinisi (Palermo) Giangiacomo Palazzolo il primo segretario regionale di Azione, eletto dall’assise siciliana del partito di Carlo Calenda che si è svolta oggi online.
Palazzolo, classe 1972, avvocato in prima linea nei processi contro la criminalità organizzata di stampo mafioso, dal 2014 è primo cittadino di Cinisi, la città di Peppino Impastato. Tra i fondatori di Azione insieme a Carlo Calenda e Matteo Richetti, ricopre attualmente l’incarico di componente della direzione nazionale e responsabile del dipartimento legalità del partito.
“Con la celebrazione del congresso siciliano di Azione – afferma Palazzolo – giungiamo alla conclusione del percorso iniziato con le assemblee fondative e successivamente dei congressi provinciali che fanno di Azione un partito vero, uno dei pochi che in Italia e in Sicilia ha il coraggio di scegliere democraticamente e liberamente i propri rappresentanti“.
Niente leader di partito collegati per il primo congresso regionale di Azione ma un fronte trasversale di imprenditori e amministratori locali: il notaio Andrea Bartoli, fondatore di Farm Cultural Park di Ribera, Domenico Ciancio Sanfilippo e i sindaci di Agrigento e Trapani Franco Miccichè e Giacomo Tranchida. Il congresso è stata anche l’occasione per Palazzolo di fissare la rotta dei calendiani di Sicilia: “non abbiamo discusso né di poltrone né di alleanze, il nostro obiettivo è essere alternativi alla politica clientelare e populista che nei decenni ha letteralmente affamato e distrutto la Sicilia. Vogliamo offrire ai bravi amministratori locali, ai giovani e a quanti si vogliono impegnare nella cosa pubblica“.
“Auguro buon lavoro all’amico Palazzolo e alla sua squadra, la strada della federazione nazionale è quella di cui siamo stati antesignani già nell’estate del 2020 a Tusa ed oggi con la sua elezione è ancora più solida“. Così Fabrizio Ferrandelli, Presidente dell’assemblea nazionale di + Europa durante il suo intervento di saluto al congresso regionale di Azione.
Ha parlato anche di esigenza di “nuovi perimetri” a partire dalle forze che si sono autenticamente ritrovate nell’elezione del Presidente della Repubblica, ma mettendo in chiaro il metodo: “partire dai problemi dei territori, dalle soluzioni e dalle opportunità del Pnrr. Partiamo dai temi e non dai nomi, partiamo dai programmi e governeremo le città e la regione”.