Edu-social Algorithm è un innovativo progetto sperimentale di apprendimento e studio che utilizza gli smartphone in aula collegati ad Instagram con specifici account denominati “Edu” e coinvolge 7 classi, 105 studenti e 57 docenti di tre scuole secondarie di primo grado di Palermo.
Il giovane ideatore del progetto è Alessio Castiglione, un brillante Changemaker italiano, l’unico a Palermo selezionato dall’Agenzia Nazionale dei giovani e Ashoka per rappresentare la generazione under 30 attiva all’interno dei territori del nostro paese.
Questo progetto, nella fase sperimentale, dimostra che con 150 partecipanti e con Instagram è possibile imparare, potenziare la didattica e renderla più attrattiva per i ragazzi e le ragazze della Generazione Alpha (generazione nata dall’anno 2010).
Castiglione lo ha presentato per il dottorato in Health promotion and Cognitive Sciences, coordinato dalla professoressa Giuseppa Cappuccio del dipartimento di Scienze Psicologiche, Pedagogiche, dell’Esercizio fisico e della Formazione, di cui e direttore il professore Gioacchino Lavanco, dell’Università degli studi di Palermo.
Nella pratica lo spazio virtuale è diventato didattico in cui inserire contenuti, sviluppare consegne, fare compiti, condividere informazioni, caricare lavori svolti in classe e tanto altro ancora.
La risposta iniziale degli studenti è stata positiva e i professori hanno riscontrato alcuni miglioramenti in termini di partecipazione e rendimento scolastico. L’intenzione non è quella di sostituire quaderni, libri, computer, ma di vedere lo smartphone come uno strumento di supporto per l’educazione della Generazione Alpha tramite il Mobile Learning. L’obiettivo è quello di accompagnare i ragazzi verso un sano utilizzo dei social network e degli smartphone, inserendoli come strumenti utili alla didattica.
Intervistato da IlSicilia.it , l’ideatore del progetto racconta lo scopo e i traguardi da raggiungere.
“Spesso, viene mostrata dal mondo degli adulti, una certa resistenza e contraddizione nel comprendere le potenzialità dello smartphone. Nell’esatto momento in cui un adulto dice che è “sbagliato usare il cellulare”, al tempo stesso lo sta utilizzando”, racconta Alessio Castiglione.
“Lo smartphone non è più solamente l’oggetto tecnologico che ci consente di chiamare e grazie a quelli noi facciamo la spesa, rincontriamo amici che pensavamo perduti, facciamo riunioni di lavoro, vediamo le nostre trasmissioni preferite, scriviamo note, talvolta anche libri, guardiamo video stupidi o divertenti, è vero, ma impariamo anche molte cose. Lo smartphone è diventato il conduttore indiretto e mai riconosciuto di un’educazione non formale che avviene attraverso svariate app che continuiamo a usare, ma anche a demonizzare”.
“Penso sia finito il tempo della critica fine a sé stessa, è arrivato il momento di minimizzare i rischi e massimizzare le opportunità non dimenticando che, come in ogni altra cosa, bisogna tenere ben a mente il concetto pratico della “misura”, come criterio e indicatore di un sano utilizzo. Per sviluppare nei giovani, informazione e comprensione critica su come utilizzare correttamente i mezzi di comunicazione social, non dimenticando mai ciò che finora ci ha permesso di sentirci umani: la realtà”.
Edu-Social Algorithm coinvolge gli studenti dai 13 anni in su delle tre scuole palermitane aderenti al progetto di ricerca che sono gli istituti comprensivi statali Principessa Elena di Napoli, Lombardo Radice e Colozza-Bonfiglio.
La fase sperimentale con le scuole continuerà fino a dicembre con la possibilità di rinnovarlo e portare le classi partecipanti a concludere l’anno scolastico con questo nuovo approccio didattico. Si potrà seguire l’iniziativa su Instagram