Dopo settimane di batti e ribatti, nelle ultime ore la maggioranza al Comune di Palermo avrebbe trovato l’accordo sulle nomine dei vertici delle società partecipate. Dovrebbe, infatti, essere Fabrizio Pandolfo a sedere sulla poltrona della presidenza di Reset, l’azienda che si occupa per lo più di verde urbano e servizi cimiteriali. Dopo aver rinunciato ad un altro nome, quello di Stapino Greco, il presidente del consiglio comunale Giulio Tantillo sembrerebbe, dunque, averla spuntata sugli altri componenti di Forza Italia.
A gettare benzina sul fuoco, però, ci pensa Rosario Arcoleo, capogruppo del Partito Democratico al consiglio comunale: “Apprendo che il toto nomi per i vertici delle società è quasi concluso sperando così che si possa tornare alle attività consiliari per il bene della città. Naturalmente penso siano notizie infondate quelle della nomina di un dipendente pubblico alla guida di una società avente fine di lucro, come cita l’art. 60, D.P.R. n. 3/1957. L’incarico di presidente del cda in una spa in rappresentanza del Comune è attività incompatibile per un pubblico dipendente. E l’autorizzazione allo svolgimento di tale attività lavorativa extraistituzionale rappresenta una condotta gravemente colposa, causativa di danno erariale”.
Il riferimento è a Salvatore Burrafato, che stando alle voci che si rincorrono da giorni, dovrebbe accasarsi alla Gesap. E che al momento è un dipendente della Regione.
Quanto alle altre nomine, quasi tutto come da previsioni, che avevamo anticipato QUI. Solo Amg Gas dovrebbe vedere alla previdenza Angelo Pizzuto, ex Aci, al posto di Domenico Macchiarella, che pare debba accontentarsi della presidenza di Energy auditing, che si trova in liquidazione e fa capo ad Amg.
Tutti d’accordo in maggioranza? Pare ancora di no. Qualche malumore resta, tanto che nei giorni scorsi è solo con il supporto delle opposizioni che in consiglio si è arrivati all’approvazione di alcune mozioni che interessavano l’intera città.
C’è chi già chiede un mini-rimpasto di giunta. Tutti, però, sono d’accordo sulla presenza del sindaco in consiglio comunale: “Ci teniamo particolarmente – spiega Arcoleo – perché Lagalla possa presentare tecnicamente le nuove composizioni dei cda. Naturalmente – sottolinea – , se al primo atto ufficiale il consiglio comunale non dovesse avere i numeri per votarlo, è chiaro che noi vorremmo il sindaco per trattare della tenuta della maggioranza. Abbiamo già dichiarato alla conferenza dei capigruppo che dovranno essere un numero congruo per aprire le sedute, perché altrimenti non consentiremo alla città di andare a naso, senza una guida politica“.