E’ incompatibile con il ruolo di consigliere comunale Giulia Argiroffi, eletta dal M5s a Sala delle Lapidi nel 2017 e poi confluita al gruppo Oso, di cui fino a oggi era capogruppo, ma che va verso lo scioglimento.
Lo ha stabilito il Consiglio comunale di Palermo che, con 19 voti a favore, 1 contrario e 12 astenuti, ha approvato la delibera di contestazione della causa di “sopravvenuta incompatibilità“. Argiroffi ha adesso dieci giorni di tempo per formulare le proprie osservazioni.
“Per quasi due anni Giulia Argiroffi, malgrado fosse consigliera comunale, ha svolto un incarico di vertice per conto di un’impresa che partecipava a gare d’appalto indette dal Comune. Il conflitto d’interessi era presente fin dal primo giorno in cui si è insediata in Consiglio comunale – afferma l’assessore Giusto Catania sul suo profilo Facebook – ma, al momento di fare la sua dichiarazione obbligatoria sulle incompatibilità, è stata colta da amnesia e ha dimenticato che l’avvocato Cappellano Seminara le aveva conferito l’incarico fiduciario di direttore tecnico del consorzio Aerdas”.
“Per quasi due anni ha cumulato due cariche incompatibili ed ha percepito gli emolumenti da consigliera comunale. Solo quando il Segretario generale del Comune le ha comunicato che l’istruttoria sulla sua incompatibilità stava volgendo al termine – prosegue l’assessore – si è dimessa dall’incarico di direttore tecnico, eliminando così l’incompatibilità. Si possono raccontare tante storielle su questa vicenda ma un dato è inconfutabile: il Consiglio comunale ieri ha approvato una delibera con la quale si dimostra che la consigliera Argiroffi, per due anni, ha svolto l’incarico di consigliere comunale in regime di incompatibilità. L’incompatibilità è stata rimossa ed oggi potrà continuare a fare il consigliere comunale ma i fatti accaduti sono un vulnus alla credibilità delle istituzioni e la dimostrazione che la (tanto sbandierata) trasparenza è solo una foglia di fico. Il consiglio comunale ha svolto il suo compito con grande serietà. Spetterà ad altre istituzioni dello Stato accertare se la mancata dichiarazione sulle cause di incompatibilità abbia rilevanza penale e se ci sia anche un danno all’erario“.