La giunta comunale di Palermo presieduta dal sindaco Roberto Lagalla ha approvato il protocollo d’intesa finalizzato a favorire gli interventi di trasformazione urbanistica e di rigenerazione urbana delle aree ferroviarie dismesse e/o di futura dismissione di proprietà delle società del Gruppo FS Italiane ricadenti nell’ambito del territorio palermitano.
GLI INTERVENTI
Nel concreto il Protocollo agisce sulle aree ferroviarie dismesse e di futura dismissione, indicativamente rappresentate nella planimetria allegata, che costituiscono importanti occasioni di interventi di rigenerazione urbana siti nel territorio comunale, tra cui, a titolo esemplificativo e non esaustivo: l’area dell’ex scalo merci di via Emanuele Notarbartolo nei pressi della Stazione FS dell’anello ferroviario Notarbartolo, considerata come intervento prioritario e pilota; l’area Sampolo dell’ex scalo merci collocati in via Duca della Verdura; l’area afferente alla Stazione Centrale di Palermo; l’area afferente alla fermata FS di Palermo Lolli; Il compendio immobiliare costituito da aree e fabbricati siti in via Mario Cutelli e via Scipione Li Volsi, tra via Tenente Giovanni Ingrao e via Filippo Juvara.
IL PROTOCOLLO
Il protocollo attua le strategie della RFI SpA, in coerenza con gli indirizzi e gli obiettivi strategici della politica delle infrastrutture e della mobilità definiti dal MIT. In questo scenario, anche il Comune di Palermo, attraverso il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), persegue il miglioramento dell’integrazione tra lo sviluppo del sistema della mobilità e l’assetto e lo sviluppo del territorio (insediamenti residenziali e previsioni urbanistiche di poli attrattori commerciali, culturali, turistici), nonché il miglioramento della qualità dello spazio stradale ed urbano. Anche le Linee Guida del Piano Urbanistico Generale (PUG), approvate dalla Giunta Comunale del 15.12.2023, individuano esplicitamente l’ambito strategico della mobilità e infrastrutture sostenibili, come uno dei quattro ambiti di sviluppo connessi alle politiche di rigenerazione urbana. L’ambito non riguarda solo il potenziamento infrastrutturale, ma assume come rilevante la definizione di politiche di sostenibilità e integrazione tra mobilità privata, condivisa e collettiva, anche nella logica dell’apertura metropolitana verso la Sicilia più occidentale.
Il Protocollo ha come obiettivi la definizione di un piano di azione condiviso tra le Parti per giungere ad un programma d’interventi per la rigenerazione urbana degli asset ferroviari dismessi e/o di futura dismissione di proprietà delle società del Gruppo FS Italiane nell’ambito del territorio comunale di Palermo, al fine di favorire interventi di potenziamento del sistema di scambio intermodale e di trasformazione urbanistica, nonché di riqualificazione urbana dei medesimi asset, anche tramite l’inserimento di nuove funzioni pubbliche, private e logistiche; nonché la definizione di interventi di valorizzazione e riuso temporaneo dei compendi immobiliari oggetto del presente Protocollo.
L’attuazione avverrà attraverso un Tavolo Tecnico cui sarà assegnato il compito di eseguire, in forma coordinata e condivisa, il coordinamento di tutti gli interventi ricadenti direttamente o indirettamente all’interno degli asset oggetto del Protocollo, in modo da definire congiuntamente la strategia per il potenziamento del sistema infrastrutturale, con particolare riguardo allo scambio intermodale nonché la trasformazione urbanistica degli asset di cui al Protocollo, nell’ambito del territorio comunale, tenuto conto anche degli indirizzi strategici del PUMS e del PUG. Il Protocollo impegna le parti a definire congiuntamente le modalità di accesso a fonti di finanziamento pubblico e/o a forme di partenariato pubblico-privato al fine di garantire la sostenibilità tecnico-economica degli interventi.
LE PAROLE DEL SINDACO LAGALLA
“Ringrazio gli uffici della mobilità sostenibile, la prof.ssa Clara Celauro, mia esperta, e i referenti tecnici di RFI e di Sistemi urbani per aver redatto un Protocollo di cruciale importanza per la città, che sancisce il partenariato strategico tra il Comune e il gruppo FS nei vari campi di comune interesse, superando la fase in cui le infrastrutture ferroviarie agiscono sul territorio comunale senza adeguata concertazione e mitigazione degli impatti e senza prendersi cura anche degli spazi superficiali e limitrofi alle stazioni. Così invece ogni stazione del Passante e dell’Anello Ferroviari e le aree ferroviarie dismesse attorno a Notarbartolo e Sampolo potranno restituire alla cittadinanza e ai turisti aree di rigenerazione, parchi, parcheggi e servizi“.
LA DICHIARAZIONE DELL’ASSESSORE CARTA
“Il Protocollo d’Intesa, quindi, è il frutto di un lungo e accurato lavoro di concertazione tra i miei uffici del Comune di Palermo, il Gabinetto del Sindaco, RFI e Sistemi Urbani, anche attraverso l’indispensabile indirizzo della Commissione Consiliare Urbanistica, presieduta da Antonio Rini, con la quale sono stati affrontati in diverse sedute gli obiettivi di rigenerazione urbana connessi agli interventi infrastrutturali di RFI relativi al Passante ferroviario e all’Anello ferroviario. L’obiettivo generale dell’Amministrazione Comunale è che dove si realizzano importanti infrastrutture di trasporto debbano essere contemporaneamente attuati gli interventi di rigenerazione urbana circostanti in modo che si contribuisca alla qualità della vita urbana e alla riqualificazione dello spazio pubblico. È un protocollo importante poiché riconosce la necessità che gli attori della trasformazione urbana agiscono in costante accordo, definiscano preventivamente le azioni e le tempistiche e non si limitino ad agire nel perimetro delle proprie competenze ma concorrano secondo il principio di sussidiarietà alla realizzazione di un sistema di trasporto pubblico di massa efficiente e sicuro e alla riqualificazione urbana e paesaggistica delle aree interessate, senza lasciare queste in attesa di successivi, e spesso tardivi, interventi. Anche a Palermo, come consuetudine in altre città, si inaugura una stagione urbanistica dove la matrice di mobilità non è un piano parallelo ma è una parte strutturale della nuova idea di città, e dove i finanziamenti connessi alle infrastrutture concorrano a realizzare anche la città pubblica, agevolando la realizzazione di parchi, ciclovie, luoghi per il tempo liberi, logistica, etc“.