C’è chi parla scherzando di “arte contemporanea”, chi non va troppo per il sottile criticando la nuova pista ciclabile voluta dall’assessore alla Mobilità di Palermo, Giusto Catania.
Certo, le immagini sembrano parlare da sole. La nuova “pista ciclabile” in via Boris Giuliano, che costeggia Villa Sperlinga, ha del comico.
“Come lo risolvi il problema del manto stradale dissestato per la presenza di radici dove dovresti fare passare la ciclabile? Qualcuno ha avuto la brillante idea di evitare del tutto il problema, deviando la pista a centro strada, per poi tornare a bordo marciapiede una volta superato il punto incriminato. E non una volta, bensì due volte in successione. Il tutto alla faccia della sicurezza dei ciclisti”, scrive l’utente Ugo su Facebook, che aggiunge: “Non c’è che dire, come originalità questa soluzione potrà difficilmente essere superata ed entra di diritto nella lista delle genialate 2020“.
Sarebbe bastato adottare una delle seguenti soluzioni: “Livellare la pavimentazione stradale in corrispondenza del manto dissestato mediante la creazione di dossi; Seconda soluzione è una superficie sopraelevata che scavalchi le aree dissestate, in pratica una passerella quindi non soggetta ai movimenti delle radici; ci sarebbe anche una terza soluzione, forse la più semplice. Deviare la pista ciclabile lungo la via interna di piazza Unità d’Italia, via Francesco Scaduto. Ci si aspetta un chiarimento e soprattutto delle soluzioni alternative”, conclude l’utente palermitano. Critica anche l’associazione Mobilita Palermo.
Ancor più duro l’affondo della consigliera comunale Marianna Caronia: “Preso dalla sua solita foga e dall’urgenza di apparire, ancora una volta l’assessore Catania ha combinato un disastro, questa volta forse ancor più grave perché è riuscito a far odiare le piste ciclabili persino da buona parte dei ciclisti”.
L’esponente del gruppo Misto aggiunge: “Promuovere l’uso della bicicletta come strumento di mobilità dolce e sostenibile è un fatto assolutamente positivo, così come i provvedimenti che tutelano l’incolumità dei ciclisti. Questo è ancora più vero in questo periodo di emergenza legata al Covid, quando sempre più persone, anche a Palermo, stanno scegliendo le due ruote come alternativa al mezzo pubblico che non garantisce adeguata sicurezza. Ben vengano quindi le piste ciclabili, che vanno però progettate e realizzate in modo oculato e logico, soprattutto proprio per garantire al meglio la sicurezza dei ciclisti. La lunga pista in corso di realizzazione in queste settimane a Palermo per molti tratti non ha queste caratteristiche, con una incomprensibile scelta di realizzare due corsie contrapposte che spesso incrociano campane per la differenziata, restringono in modo pericolosissimo la carreggiata, espongono i ciclisti e gli automobilisti a rischi che si possono evitare, realizzando le stesse piste su più strade, ma ad una sola corsia”.
LA DIFESA DI GIUSTO CATANIA
Arriva tramite un post su Facebook la difesa dell’assessore Catania: “A tutti quelli che, che in questi giorni, si stanno esprimendo sulla pista ciclabile in fase di realizzazione, chiederei di aspettare almeno che l’intervento sia completo (segnaletica, dissuasori, cicloparcheggi…) prima di esprimere giudizi definitivi. Riuscite ad avere ancora qualche settimana di pazienza? In questo momento state commentando un cantiere, non una pista ciclabile. Comprereste un’automobile quando si conosce solo la forma della scocca? Sarò disponibile ad un confronto pubblico sulla pista ciclabile quando l’intervento sarà finito. #MobilitàSostenibile #CittàEcologica”.
Qualcuno ironicamente gli risponde: “Ma dobbiamo pazientare come per le 3 corsie di viale Regione? Chiedo per un amico”.