Da tre anni una donna, il marito e il figlio vivono nei locali del Centro direzionale dell’Irsap, l’Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive, sito nella zona industriale di Brancaccio a Palermo. Con loro anche tre cani accuditi con affetto. Il posto è buio e facilmente accessibile da chiunque. “Dobbiamo proteggerci – spiega la signora – i cani ci fanno compagnia e abbaiano quando vedono uno sconosciuto”.
Una storia di povertà che affonda le sue radici nel dramma della disoccupazione, ma anche nell’incapacità delle istituzioni di fornire soluzioni a chi vive la tragedia di non avere un impiego e una casa.
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Le difficoltà iniziano quando il marito, dopo aver lavorato tanti anni per un’impresa che fornisce e installa ponteggi, viene licenziato a causa della crisi. Da quel momento l’uomo non riesce più a rientrare nel mercato del lavoro. Come accade a molte persone della sua età, a 50 anni, trovare un’occupazione in Italia è un’impresa quasi impossibile, figurarsi a Palermo. Perciò deve accontentarsi di lavoretti saltuari e spesso mal pagati, che bastano a malapena a comprare qualche bene di prima necessità.
Dopo aver ricevuto diversi avvisi di sfratto lui e la sua famiglia sono costretti a lasciare la casa nella quale avevano abitato fino a quel momento. In preda alla disperazione decidono, quindi, di cercare rifugio in quell’edificio enorme che avevano sempre visto dall’esterno e dove il cancello che dovrebbe regolare l’accesso delle auto del personale e degli utenti dell’Irsap è sempre aperto.
Così un parcheggio coperto, ma aperto su due lati, un locale tecnico e una stanza adiacente alla mensa vengono adibiti ad alloggio di fortuna dai protagonisti di questa triste vicenda, nella speranza che prima o poi una bella notizia possa cambiare le cose. Tutti sono a conoscenza della situazione in cui si trovano, dai dipendenti ai dirigenti del Centro, dalle forze dell’ordine agli assistenti sociali del Comune, ma ad oggi nessuna soluzione è stata trovata per dare una mano concreta a questa famiglia e per sanare una situazione di degrado sociale ed istituzionale.
Il marito fa il volontario nella “Missione di Speranza e Carità” di Biagio Conte, ottenendo una piccola ricompensa in denaro. Dal canto suo la signora continua a sperare. Ha fatto domanda al Comune per una casa popolare e ha più volte chiesto aiuto per un lavoro. Richieste che ribadisce ancora una volta al sindaco Leoluca Orlando.
La replica dell’Irsap
“IRSAP ha opportunamente denunciato alle autorità competenti la presenza della famiglia indigente che dal febbraio 2015 ha abusivamente occupato i locali dei garage del centro direzionale Irsap di via Ferruzza, a Brancaccio, segnalando la presenza ai servizi sociali comunali – è quanto sottolinea l’Amministrazione dell’Istituto regionale per lo sviluppo delle Attività produttive -. Già qualche mese addietro Irsap ha ulteriormente denunciato, oltre l’occupazione abusiva di un locale appartenente ad un ente pubblico, anche il furto alla rete idrica – sottolinea l’amministrazione -. L’Ente si trova in una condizione di forte imbarazzo data la situazione di degrado degli occupanti, e rimane in attesa di una non più rinviabile soluzione da parte dei servizi sociali del Comune di Palermo che sono preposti a questo perché possano prendere in carico questa vicenda”.