Il Palermo trova la continuità. La squadra di Filippo Inzaghi supera la prova del nove dopo il dilagante 5-0 casalingo contro la Carrarese e inanella il secondo successo di fila allo stadio Castellani di Empoli. Termina 1-3 il big match della quindicesima giornata di serie B contro la formazione dell’ex allenatore Alessio Dionisi. Cadono così rovinosamente i toscani, provenienti da tre eccellenti prestazioni senza reti subite.
Dopo oltre due mesi di astinenza, i rosanero spezzano la maledizione trasferta e tornano a vincere anche lontano dalle mura del Renzo Barbera. A trainare la compagine siciliana il secondo gol stagionale di Le Douaron e la doppietta di Pohjanpalo, che consolida la leadership nella classifica marcatori, portandosi a doppia cifra, a quota dieci.
La formazione rosa si dimostra letale sui calci piazzati. Cinici e freddi in un primo tempo al dir poco perfetto, gli uomini di Inzaghi vivono momenti di grosse difficoltà nel corso della seconda frazione di gioco. Sbavature che indicano come i palermitani non abbiano ancora raggiunto la piena maturità, nonostante l’importante crescita compiuta. Non certamente un grosso allarme. Il tempo potrà solo aiutare.
Trionfo di peso che rilancia il Palermo, seppur con un partita in più rispetto alle avversarie, ora terzo in classifica, a 26 punti, in compagnia di Modena e Cesena, a meno due dal secondo posto, occupato dal Frosinone, e a meno quattro dalla primatista Monza.
Il tecnico piacentino va a caccia di continuità con il 3-4-2-1 già sfoggiato contro la Carrarese: Joronen tra i pali; Bereszynski, capitan Bani e Ceccaroni in difesa; Pierozzi e Augello quinti, rispettivamente a destra e a sinistra; Segre e Ranocchia cuori pulsanti del centrocampo; confermati anche Le Douaron e Palumbo alle spalle di Pohjanpalo. Panchina dunque per Vasic, fino all’ultimo in ballottaggio con l’ex Brest, e anche per Brunori. Per lui ennesimo stop. Indisponibili per sindrome influenzale, come già anticipato in conferenza pre-gara, Giovane, Bardi e Avella. Recuperato invece Gomes. Resta indisponibile, ma ancora per poco, Gyasi, in fase di recupero.
Partenza sprint per le due compagini, che si affrontano con sfrontatezza, a viso aperto. Primi cinque minuti di grande intensità: i rosa non concretizzano nell’area piccola, ma si dimostrano solidi e compatti nelle incursioni velenose dei toscani. Basta poco in realtà ai siciliani per studiare, tastare e comprendere i punti deboli dei padroni di casa. E così, già al settimo minuto, la formazione di viale del Fante alza la freccia e passa in vantaggio. Fatale il guizzo su punizione di Palumbo. Augello tocca per la parabola del numero 5, che intercetta in corsa Le Douaron, bravo a scappare dalle grinfie di Nasti. Freddo, a tu per tu con Fulignati, il francese non si lascia ipnotizzare: 0-1.
L’Empoli non si demoralizza, prova ad alzare la testa, ma il Palermo resta ordinato e scommette tutto sull’infallibilità dei calci piazzati. Lo schema da corner fallisce, di poco, al dodicesimo, con Pierozzi, che di testa non riesce ad inquadrare lo specchio della porta, ma si materializza appena sei minuti più tardi. Al diciottesimo, Ranocchia dalla bandierina trova la spizzicata di Ceccaroni, che dal primo palo, pesca sul secondo la zampata al volo di Pohjanpalo: 0-2.
I rosanero, per la prima volta in stagione, dimostrano carattere, determinazione e fame, con all’orizzonte ampi margini di crescita. Un segnale non indifferente in un campo ostico e complesso come quello dello stadio Castellani. Una valutazione che non muta anche quando gli azzurri escono dal guscio.
La prima limpida occasione da gol per gli uomini di Dionisi giunge solo a ridosso dalla mezz’ora: Joronen smanaccia male sul tiro-cross di Moruzzi dalla sinistra, dal lato opposto ne approfitta Elia, ma è proprio sulla sua conclusione che il portiere finlandese si supera, bloccando il pallone tra le braccia.
Ottima prova in fase difensiva per i siciliani. Le Douaron veste i panni di primo difensore della squadra, recuperando palloni e svolgendo tanto lavoro sporco in avanti. Spendono grande energia Augello e Pierozzi che lungo la loro corsia sono costretti a contenere due ospiti indesiderati come Elia e Moruzzi. Attenzione massima invece per Bereszynski, Bani e Ceccaroni, chiamati oggi ad arginare le falcate e gli scatti di Ceesay e Shpendi. Meno in partita Nasti.
Non solo calci piazzati. Il Palermo si chiude, riparte e si infiamma anche in fase di costruzione. Al trentunesimo Segre anticipa Guarino a centrocampo. L’apertura per Palumbo traccia la strada per il cross al centro per l’incornata del bomber ex Venezia. La sfera è però troppo alta e su deviazione arriva anche il liscio del compagno di reparto numero 21, incapace di sfruttare la ghiotta chance.
Ed anche nei momenti di panico, grazie ad un pizzico di fortuna, la compagine di Inzaghi non si lascia scalfire e resiste, sotto assedio, per circa cinque minuti serrati, ai colpi di Elia, Ghion e Lovato. Sul finale, però, arrivano pure due opportunità per calare il tris prima di tornare negli spogliatoi. Ci prova prima Le Douaron, sugli sviluppi di un corner battuto da Ranocchia, e due minuti dopo Pohjanpalo, capace di intercettare la respinta di Fulignati sul lancio di Pierozzi, ma impacciato e scomposto al momento del tiro, spedendo la palla alta sopra la traversa.
Pelo nell’uovo nel primo tempo? Il centrocampo. La prova è sufficiente, ma non eccellente. Ranocchia porta a casa il compitino senza grosse sbavature, esaltandosi nei calci piazzati. Segre è invece il più impreciso, dominato dalla troppa frenesia e dall’ansia di prestazione.
In avvio di secondo tempo, il tecnico piacentino decide di limitare i rischi e sfodera il primo cambio: fuori l’ammonito Bereszynski, dentro Peda. Subito al via, l’Empoli prova ad accorciare le distanze con Moruzzi. Un super Joronen alza il muro e respinge con ottimi riflessi la conclusioni, a pochi passi dalla linea dei porta.
La formazione rosanero mantiene il pallino del gioco, concedendo, ma non rischiando, conserva il risultato e prova a tenere per le strette i toscani. Al cinquantacinquesimo doppia sostituzione: Vasic e Gomes, per Le Douaron, dopo una botta alla testa, e Segre, anche lui con un giallo alle spalle.
Il Palermo, però, si lascia ingenuamente sorprendere al sessantesimo. Shpendi si libera di Ceccaroni e apre per Moruzzi. La pennellata intercetta Pellegri in area, subentrato in avvio della seconda frazione, per l’1-2. Il numero 9 azzurro tenta addirittura il pareggio pochi secondi dopo. A dire di “no” un impeccabile Bani. Il club di viale del Fante si spegne, viene sopraffatto lungo gli esterni e si affida totalmente a Joronen. Inzaghi cerca ordine e rimpolpa il centrocampo con la freschezza di Blin, subentrato a Ranocchia.
Nel momento di maggiore difficoltà è sempre lui a metterci lo zampino. Pohjanpalo si carica i compagni sulle spalle e li solleva dal pantano. Al settantacinquesimo, Guarino sbaglia la lettura sul cross di Pierozzi, salta a vuoto e lascia totalmente solo il bomber finlandese, che calcio un rigore in movimento: 1-3. Tre minuti dopo Vasic si divora a porta vuota anche la rete del poker. Ultimo cambio all’ottantasettesimo: fuori Augello, dentro Veroli.
Il Palermo mette in cassaforte il risultato e al triplice fischio del direttore di gara il tabellino resta invariato: allo stadio Castellani di Empoli termia 1-3.




