Impianti vecchi, ma anche pali da dismettere per ragioni di sicurezza. Sono i motivi che stanno dietro alla carenza della pubblica illuminazione a Palermo. Sono circa mille, 997 per l’esattezza, i pali che dal 2010 ad oggi Amg Energia ha dovuto spegnere, ma che non ha mai sostituito. Un documento di 15 pagine con l’elenco suddiviso per via e quartiere. La maggior parte corrosi, ma anche incidentati o “caduti spontaneamente”. Nei primi sei mesi del 2022 sono 47 i punti luce eliminati dall’azienda partecipata.
A denunciare la situazione è Massimo Giaconia, consigliere comunale (Progetto Palermo) e vicepresidente della III commissione: “La rimozione dei pali – fa notare –, spesso non comporta solo lo spegnimento del singolo punto luce, ma di interi impianti. Ho segnalato all’azienda quello che accade in via Bernini, strada completamente al buio da oltre 10 giorni – dice Giaconia –. E la risposta che ho ricevuto, purtroppo, non è per nulla incoraggiante per i tanti residenti e commercianti della zona, che dovranno attendere chissà ancora quanto tempo prima di rivedere la strada illuminata. Secondo Amg – spiega – la disattivazione di tutto l’impianto è la conseguenza della rimozione di un sostegno, dismesso in quanto pericoloso per la pubblica incolumità, essendo venuti meno i suoi requisiti di stabilità e sicurezza. Lo stesso fungeva da ancoraggio per un dispositivo che consentiva l’alimentazione dell’impianto di via Bernini e delle strade limitrofe che, quindi, rimangono disattivati”.
Solo ripristinando i pali e i relativi dispositivi, quindi, si possono riattivare gli impianti. Peccato che, per farlo, Amg ha bisogno di autorizzazione e copertura economica da parte del Comune, dal momento che si tratta di interventi di manutenzione straordinaria.
La III commissione consiliare il 10 ottobre ha affrontato la questione con l’amministratore unico di Amg Energia, Domenico Macchiarella. La soluzione proposta era un protocollo d’intesa da stipulare tra la stessa azienda e il Comune che abbia come obiettivo “la realizzazione di un programma concernente l’installazione di sostegni (pali) ricondizionati – racconta Giaconia –. Tra l’altro, in questo modo si garantirebbe un abbattimento del 50 per cento dei costi rispetto alla collocazione di supporti nuovi”, sottolinea. Mentre un palo nuovo costa 1.400 euro, uno ricondizionato ne costa 700.
Alla luce (è proprio il caso di dirlo, n.d.r.) delle difficoltà nel trovare un accordo sul nuovo contratto di servizio di Amg (che è scaduto il 3 dicembre 2021 ed è stato prorogato per un anno, con possibilità di rinnovo fino al 2023), questa, secondo Giaconia potrebbe essere una valida alternativa, “l’unico strumento utile per consentire all’azienda di mettere mano alla riattivazione di migliaia di punti luce facendo fronte ad una vera e propria emergenza, che ha causato e potrebbe continuare a causare rischi per la pubblica e privata incolumità”.