Rimarrà in esposizione fino all’11 novembre nei locali dell’ex Centro Operativo della Regione Militare della Sicilia, all’interno della Cavallerizza del Palazzo Reale, la mostra “La Grande Guerra attraverso gli occhi e gli scritti di siciliani“, promossa dal Comando Militare Esercito “Sicilia”.
L’esposizione, che comprende riproduzioni fotografiche e scritti di guerra provenienti dalla collezione Castrovinci, lettere dal fronte concesse dal Museo del Comune di Sutera e dalla Società Siciliana per la Storia Patria, oltre a pannelli illustrativi che ritraggono il ruolo della Sicilia nella Grande Guerra, fa parte del cartellone ufficiale di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018.
“Nel novero delle iniziative promosse dalla Forza Armata per commemorare il Centenario della fine della Prima Guerra mondiale – ha dichiarato il generale di brigata Claudio Minghetti – abbiamo voluto inquadrare l’argomento con l’ottica locale, quella dei siciliani. La storia ci insegna che la Sicilia ha pagato un altissimo tributo di sangue, con caduti, mutilati, invalidi ed anche eroi; non solo: ha ospitato, proprio perché lontana dal fronte, migliaia di profughi delle terre irredenti e di prigionieri di guerra delle diverse nazioni che allora facevano parte dell’Impero Austro-Ungarico. Ecco perché intendiamo evidenziare l’altissima valenza della testimonianza dei siciliani e rinvigorire la memoria nei giovani siciliani di oggi.
La mostra, infatti, inclusa nel programma ufficiale delle commemorazioni a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha lo scopo di far rivivere, o conoscere alla nuove generazioni, questi eventi tragici che fanno parte della storia collettiva di tutti e personale di un luogo.
Si potranno vedere immagini dell’epoca scattate da un ufficiale siciliano combattente, lettere e cartoline scritte da militari isolani al fronte e da prigionieri di guerra austro-ungarici detenuti in Sicilia.
L’organizzazione ha visto anche il supporto degli studenti siciliani che ha permesso di integrare la testimonianza di osservatori dell’epoca con contributi realizzati da loro stessi convogliati in una mostra itinerante nelle 9 provincie siciliane, trattando temi di ordine sociale, culturale, economico, relativi al periodo bellico, rappresentati attraverso 200 pannelli illustrativi e opere.
“Coltivare la memoria e farlo soprattutto mantenendo forte il legame con il territorio – conclude il generale – è un insostituibile strumento per rinsaldare, con le bellezze e le peculiarità di ciascuno, l’identità nazionale, l’orgoglio di essere italiani, di essere tutti un unico popolo”.
La mostra, fino all’11 novembre, chiuderà al pubblico solo per un breve periodo in agosto.