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Purification: a Palazzo Reale si rinasce tra arte e spiritualità | VIDEO

venerdì 9 Luglio 2021

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“L’arte è guarigione, l’arte è rinascita”.

E’ con questo spirito che la Fondazione Federico II affronta, con un percorso sperimentale, il tema dei temi: la spiritualità, l’esistenza, la salvezza, la vita, la morte e ancora la vita con “Purification .

Ad essere esposte le opere di uno dei maestri indiscussi della videoarte, Bill Viola. Artista internazionale che per ripartire ha scelto Palermo.

La mostra sarà fruibile dal 10 luglio 2021 al 28 febbraio 2022, dopo quasi un anno di lavoro preparatorio, al Palazzo Reale di Palermo.

Purification

Le Sale Duca di Montalto, sede dell’evento, si trasformano in un “luogononluogo” d’introspezione.

Le opere di Viola dialogano con preziosissimi reperti e manufatti antichi della nostra Sicilia.
A ben fondere i diversi elementi nel buoi, ben 35 e quattro installazioni, sono state l’artista Kira Perov e la direttrice della Fondazione Patrizia Monterosso che hanno curato la mostra sin nei minimi particolari.
Ma quello che rende spettacolare “Purification” è la potenza del linguaggio contemporaneo di Viola.
Nelle sue opere si fondono elementi occidentali e orientali che esaltano e vivificano il simbolismo dei manufatti antichi che divengono anch’essi simbolo dirompente dell’elemento acqua, lasciando esterrefatto e scombussolato il visitatore perché, come dice lo stesso Viola: “l’arte è un processo di risveglio dell’anima”.

 Il tema e il dialogo tra passato e presente

Patrizia Monterosso

“Dopo Terracqueo, che è stato l’approfondimento delle nostre radici con l’universo Mediterraneo, questa mostra doveva per forza essere dedicata al centro della spiritualità, alla domanda focale della vita, dell’esistenza, della morte e della rinascita”.

E’ con queste parole che la direttrice generale della Fondazione Federico II, Patrizia Monterosso,  ha presentato l’evento.

“La Cappella Palatina è stata in realtà la guida per questa mostra – prosegue -, perché vi è una spiritualità che nasce dal dialogo di ritualizzazione di varie culture e che ha un fulcro comune che si ritrova nel senso dell’umanità“.

Inoltre “le sale Duca di Montalto non sono più il luogo magnifico velato di una storia importante del Palazzo, ma la cornice di una dimensione corale in cui il sentimento della spiritualità e il senso del sé attraverso i secoli”.

A ribadire il concept della mostra è stato anche l’assessore regionale ai Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà.

Alberto Samonà. Foto di Giorgia Görner Enrile

“È una mostra in dialogo tra l’antico e l’assolutamente contemporaneo che si trasforma in un invito a riconsiderare se stessi in una dimensione interiore. Un’unione, un ponte tra questo piano di esistenza e il piano cosmico”, dice Samonà

La mostra “è un invito al viaggio all’interno del sé, alla scoperta di un microcosmo che probabilmente ha immagine di un macrocosmo, attraverso i quattro elementi, in primis l’acqua, che sono essenziali della Sicilia, oltre che del lavoro di Bill Viola”, aggiunge.

“I reperti e i manufatti che l’assessorato regionale dei Beni culturali ha messo a disposizione, con i nostri istituti di cultura, e le installazioni di Bill Viola portano a un’immersione nell’assoluto”. Ha sottolineato l’assessore

 Il presidente della Fondazione Federico II

Orgoglioso della realizzazione di questo evento è il Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana e
della Fondazione Federico II, Gianfranco Miccichè. 

Gianfranco Micciché

“La fondazione Federico II fa il suo primo campionato del mondo. Oggi presentiamo una mostra di un artista che ha esposto al Moma di New York, al Saint Paul Cathedral di Londra, al salone di Parigi, a Los Angeles, e oggi viene a Palermo”, dice Miccichè.

“Grazie alla Monterosso siamo riusciti a ottenere questo risultato straordinario. L’idea è nata in una passeggiata ai giardini reali con Vittorio Sgarbi che disse che sarebbe stato bello fare una mostra con Viola – aggiunge -. Lo disse forse più pensando che era impossibile realizzarla. Invece, come sempre abbiamo deciso che l’impossibile è la cosa che ci piace di più e l’abbiamo fatto“.

Il presidente ha voluto sottolineare che “la mostra è unica! È stata studiata e realizzata dalla Fondazione che non è a carico dell’erario pubblico ed è sempre più in crescita”.

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