“La legge quadro sull’autonomia differenziata che abbiamo condiviso all’unanimità con le Regioni e che, dopo il passaggio in Cdm, approderà in Parlamento, è applicazione del modello di sussidiarietà. Ho consigliato a tutte le Regioni di avanzarne la richiesta e, per come la stiamo costruendo, porterà dei benefici tangibili agli enti locali. Abbiamo previsto un fondo di perequazione infrastrutturale con una dotazione di base di 3,4 miliardi in dieci anni che aumenteranno gradualmente, con il vincolo di priorità per tutte quelle aree in ritardo di sviluppo. Gli investimenti in infrastrutture, strade, porti, aeroporti, fibra ultraveloce e reti saranno vincolati prioritariamente alle aree interne, aree di montagna, periferie perché la nostra idea di autonomia si traduce in lotta senza quartiere alle diseguaglianze“. Lo ha detto il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia, a Palermo, incontrando una delegazione dell’Asael, associazione che riunisce gli amministratori locali siciliani, guidata dal presidente Matteo Cocchiara.
L’associazione, fondata da Piersanti Mattarella, ha consegnato al ministro un documento che contiene alcune proposte normative per rendere più agevole e fruttuoso il lavoro degli amministratori locali.
“Ringraziamo il ministro Boccia per l’attenzione dimostrata nei confronti dei nostri suggerimenti – ha affermato Cocchiara -. Per sindaci e assessori è importante sapere che il governo è pronto ad ascoltare la voce di chi ogni giorno affronta e tenta di risolvere da vicino i problemi dei cittadini“.
L’Asael ha espresso a Boccia il suo parere favorevole nei confronti della bozza di riforma delle autonomie differenziate regionali messa a punto dal ministro e basata sui “fabbisogni standard“, che assicureranno in maniera paritaria gli stessi Livelli essenziali di prestazioni in tutto il Paese.
Il documento consegnato al ministro per gli Affari regionali, inoltre, passa in rassegna alcuni temi che l’associazione considera “centrali” per la vita dei Comuni: dalla riforma del Testo unico degli enti locali all’introduzione del metodo dei cosiddetti “costi e fabbisogni standard” anche nei trasferimenti dalla Regione, “che ben si concilia – spiega l’Asael – con la bozza sulle autonomie differenziate”, fino a una rivisitazione del sistema della finanza locale che agevoli la formazione dei bilanci, stante che “l’attuale ha creato – sostiene l’Asael – parecchie difficoltà nell’amministrare i bisogni quotidiani dei cittadini“.