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La ventinovesima giornata

Palermo, l’errore di Audero e la frustata di Pohjanpalo: i rosa mancano i tre punti contro la Sampdoria

sabato 8 Marzo 2025

E’ ancora 1-1. Così come nel match andato in scena al Barbera, termina in pareggio tra Palermo e Sampdoria. Al Ferraris i rosa centrano il quinto risultato utile consecutivo, ma mancano l’appuntamento con la terza vittoria di fila, obiettivo mai centrato nel corso della stagione.

A decidere le sorti dell’incontro, nel bene e nel male, sono sempre loro: Audero e Pohjanpalo. Il club di viale del Fante parte subito in svantaggio dopo l’errore dell’estremo difensore in fase di costruzione. La rete del finlandese, il quarto, ristabilisce l’equilibrio. I siciliani, però, non riescono a sfruttare al meglio la mezz’ora di superiorità numerica, sprecando fin troppe occasioni, così come era già successo lo scorso fine settimana, tra le mura domestiche, contro il Brescia.

In piene emergenza difensiva, a causa della squalifica di Ceccaroni e dell’infortunio di Nikolaou, così come a Cosenza, appena due settimane fase, Dionisi riaffida le chiavi della retroguardia a Blin. L’esperimento andato in scena con successo in Calabria si ripropone così anche a Genova, con Magnani e Baniya rispettivamente braccetti di sinistra e di destra. L’inedita soluzione difensiva lascia un posto libero a centrocampo per Ranocchia, al fianco di Gomes. La prestazione propositiva contro il Brescia impone al tecnico toscano la conferma di Di Francesco come quinto di centrocampo a sinistra e di Pierozzi a destra. Il rientro in attacco di Brunori, invece, non lascia spazio alle interpretazioni e ricompone il trio con Verre e Pohjanpalo.

Match subito in salita per i rosanero. Prima ancora che scocchi il primo minuto di gioco, Audero sbaglia in fase di costruzione. Il pallone troppo debole e lento indirizzato a Gomes viene intercettato da Coda, che con freddezza sbocca subito il tabellino: 1-0. La Sampdoria approfitta dello shock degli ospiti e va subito a caccia del raddoppio con Niang, ma l’estremo difensore questa volta è attento e reattivo.

La doccia fredda dell’avvio stravolge e sconvolge i piani del club di viale del Fante. I siciliani faticano a ritrovare il giusto equilibrio ed è emblematico lo spazio tra i reparti, slegati tra loro. Bisognerà aspettare dunque il nono minuto perché i rosa riacquisiscano fiducia, presi per mano dalla sterzata di Brunori. Il cross di Pierozzi trova Verre, ma Cragno è vigile e anticipa il numero 26, scongiurando il peggio. Cinque minuti dopo l’occasione del pareggio passa attraverso l’incornata di Pohjanpalo, ma l’ottimo assist di Magnani, dall’esterno mancino, abbassa la traiettoria proprio sul più bello, costringendo il finlandese a sbilanciarsi e spedire il pallone alto sopra la traversa. A caccia del pari, sempre di testa, è anche il capitano, su suggerimento di Verre. Il mirino questa volta è calibrato meglio, ma lo specchio della porta resta ancora lontano.

La compagine di Dionisi riempie bene l’area, crea densità, e la posizione da battitore libero di Brunori permette al compagno di reparto ex Venezia di muoversi liberamente all’interno del rettangolo, impegnando, e non poco, i difensori blucerchiati. Appare invece spento e meno brillante, rispetto alle ultime uscite, Verre, che pecca di precisione e freddezza, lasciandosi anticipare o riprendere con fin troppa facilità, in molte frazioni del match, dalle maglie blucerchiate. La costruzione rosanero passa principalmente dai recuperi e dagli scatti di Gomes, oggi in forma smagliante e spesso chiamato in causa su Niang, contendo con successo l’ex Milan. Meno chiamato in causa Blin, rispetto alla sfida di Cosenza, che paga la scelta tattica di una mancata costruzione per vie centrali. Si lavora dunque lungo le fasce. Se da un lato Pierozzi domina la corsia di destra, maggiore affanno dimostra invece Di Francesco, poco lucido sia in fase offensiva, sia di copertura. Proprio dalla fascia mancina nascono le incursioni più velenose dei padroni di casa.

La formazione di Semplici torna a farsi vedere dalle parti Audero sfruttando una serie di calci piazzati. Audero si salva ben due volte, anche con un pizzico di fortuna, esaltandosi alla mezz’ora sulla conclusione di Niang, trovatosi faccia a faccia con il 12, e, seppur in due tempi, sul tiro di Oudin.

Il gol del pari è nell’aria e al quarantesimo arriva l’1-1. Ranocchia dalla bandierina, sfoggia un ottimo duetto con Verre, che si conclude con la respinta di Cragno. La smanacciata spedisce il pallone al centro dell’area, alle spalle del discetto, dove un onnipresente Pohjanpalo chiama alla carica e con una frustrata di testa punisce i liguri.

Partita equilibrata al rientro dagli spogliatoi. In scena al Ferraris va un bel testa a testa tra Palermo e Sampdoria. I siciliani si rendono più pericolosi approfittando degli ampi spazi e con lanci lunghi, sfruttando la forza fisica di bomber numero 19, sempre alla ricerca del contrasto e dei duelli. Dopo circa dieci minuti sopraggiunge la prima grande occasione del secondo tempo, un po’ a sorpresa dai piedi di Magnani, ma il tiro, offerto dal duetto tra Brunori e Pohjanpalo, termina solo sull’esterno della rete. L’occasione è l’emblema di una prestazione eccellente per l’ex Verona, che insieme a Baniya intraprendono iniziative di livello, alternandosi nelle incursioni in area avversaria disorientando i padroni di casa.

Al cinquantottesimo Semplici prova a far uscire dal momento di difficoltà la propria squadra affidandosi al triplo cambio. Una scelta che pagherà molto cara appena tre minuti dopo, con l’espulsione del fresco Akinsanmiro. Verre e Di Francesco ripartono in contropiede. Il numero 15 blucerchiato, in affanno, atterra l’esterno. Per l’arbitro non ci sono dubbi: chiara occasione da gol, rosso diretto e liguri in dieci. 

I rosanero cambiano passo e imprimono il piede sull’acceleratore: ci prova due volte Ranocchia, prima su punizione, poi con il destro a giro dalla distanza, che sfiora di pochissimo il palo, ma anche Brunori, deviato di testa da Meulentseen. La compagine di Dionisi, però, fatica a far prevalere la superiorità numerica e al settantatreesimo è il momento della prima sostituzione: fuori Verre, dentro Le Douaron.

I rosa vanno all’arrembaggio, la difesa è alta e la squadra sbilanciata in avanti, ma le chance sprecate sono troppe. Cragno è bravo a non farsi sorprende dal destro dell’attaccante italo-brasiliano, che da cross dalla corsia mancina si trasforma in un tiro a giro diretto all’incrocio dei pali. Poi è la volta ancora di Magnani, che non riesce a inquadrare lo specchio della porta, dopo la parabola di Di Francesco. Alla soglia dell’ottantesimo spazio per Segre, al posto di Pierozzi. Il Palermo mantiene in mano le redini del gioco, ma senza successo. Trovare la chiave di volta per acciuffare il ribaltone appare un suggestivo sogno irraggiungibile. Al termine del recupero il triplice fischio del direttore di gare che mette la parola fine al match: 1-1.

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