Il Libersind Confsal proclama uno sciopero di 30 minuti per il concerto sinfonico previsto oggi, 2 dicembre alle 20,30, al Teatro Massimo di Palermo e diretto dal maestro Omer Meir Wellber.
La protesta segue lo “stato di agitazione” indetto dalle segreterie aziendale e provinciale del Libersind Confsal che operano dentro il teatro. La scelta dell’astensione dal lavoro di mezz’ora mira a garantire il concerto al pubblico, ma segna l’inasprirsi della protesta.
“Apprendiamo a mezzo stampa – si legge in una nuova lettera inviata dal sindacato al Sovrintendente Marco Betta – che la risposta della Fondazione alla proclamazione di stato di agitazione si limita alla querelle degli spettacoli promozionali, erroneamente calcolati, sorvolando sui temi più importanti. L’autocelebrazione dell’operato del management non risolve le problematiche lamentate dal Sindacato: evidenza amministrativa sulla sostenibilità economica, costi per consulenze su assestamento di bilancio, consolidamento dei part time, assenza di dotazione organica, nessuna trattativa sul sostegno al reddito dei dipendenti, scritture centellinate, adempimenti contrattuali“.
La replica della Fondazione
“La Fondazione Teatro Massimo anche in questo momento è al fianco dei lavoratori. Siamo quasi al termine di un anno impegnativo che ha visto il riassetto di molte delle posizioni apicali dello staff del Teatro, così come delle istituzioni che lo supportano finanziariamente. Dopo un periodo iniziale di assestamento, volto a contenere la difficile situazione economica in cui il Teatro versava, ci siamo impegnati per mantenere i livelli occupazionali e gli impegni presi con gli artisti e con lo staff. Sono state confermate tutte le attività in programma, nonostante il generale aumento dei costi dovuto al periodo storico che il paese sta attraversando. È stata inaugurata la stagione di opere, balletti e concerti 2022-2023 che procede con presenze sempre crescenti di pubblico. Ci apprestiamo a portare in scena una nuova coreografia di Schiaccianoci, la prima delle quattro produzioni di danza presenti in cartellone. Parallelamente il Teatro continua a portare avanti progetti destinati al sociale e nelle periferie. Ci auguriamo di recuperare in tempi brevi i fondi che potranno consentire il completo svolgimento delle attività “promozionali” che mancano soltanto di tre appuntamenti”. Lo dichiara il Sovrintendente Marco Betta in relazione alla nota ricevuta dall’O.S. Libersind che contesta lo spostamento al 2023 delle ultime tre recite previste dal “promozionale”