Sit-in e blocchi stradali davanti alla Presidenza della Regione Siciliana a Palermo, a manifestare sono gli operai Blutec di Termini Imerese.
Fim Fiom e Uilm hanno chiesto un incontro al governatore Nello Musumeci.
A giugno scadrà la cassa integrazione per i 600 lavoratori dello stabilimento di Termini Imerese e al momento non c’è una soluzione industriale per il rilancio della fabbrica. Da giorni i sindacati chiedono la convocazione al Mise e hanno deciso di spostare la protesta da Termini Imerese a Palermo.
Da mercoledì scorso inoltre i dipendenti Blutec erano in presidio permanente davanti ai cancelli della fabbrica, per “protestare contro l’inerzia del Governo”. Fra poco le delegazioni sindacali di Fim Fiom e Uil incontreranno i funzionari regionali.
Quattro operai della Blutec si sono incatenati davanti a Palazzo d’Orleans
LA NOTA DELLA CISL
“Sono stanchi esasperati, non è una condizione che può continuare questa, si deve porre una soluzione industriale che salvi il futuro di questo territorio e di questi lavoratori oltre che dell’indotto” spiega Antonio Nobile segretario generale Fim Cisl Palermo Trapani oggi al sit in in piazza Indipendenza.
“Nei giorni scorsi abbiamo reiterato la nostra richiesta di incontro al Ministro Giorgetti per riaprire il tavolo di crisi, ma ancora non abbiamo ricevuto risposta da qui la protesta di piazza di oggi”. Nobile aggiunge: “Domina solo il silenzio sui progetti energetici ambientali presentati per Termini nei mesi scorsi, su altre possibili ipotesi avanzate nei mesi scorsi ma mai palesate ufficialmente e intanto la cassa integrazione scadrà a giugno e lo spettro dell’arrivo delle lettere di licenziamento spaventa centinaia di famiglie termitane”. “Sembra assurdo – commenta il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana – che in tutti questi anni, un polo industriale con personale altamente qualificato come quello di Termini, non abbia ottenuto un piano industriale solido e certo. Bisogna rendere attrattiva la zona con le infrastrutture adeguate, con le Zes che attendono di fatto l’attivazione. Si usino tutti gli strumenti possibili, bisogna salvare il futuro industriale di un territorio che paga gli effetti devastanti di anni di crisi”.