Settimana di sosta interamente dedicata ai bilanci di fine mercato. Lunedì 1 settembre è calato il sipario sull’ultima sessione estiva di mercato. Il Palermo, guidato dal direttore sportivo Carlo Osti, è stata certamente la squadra più attiva nei mesi di luglio e agosto (CLICCA QUI).
A qualche giorno di distanza dal suono del gong finale, il ds, su un video pubblicato sui canali social ufficiali del Palermo, ha tracciato il bilancio della campagna acquisti, facendo il punto sulle operazioni in uscita, il caso portieri, che ha costretto il club rosanero ad intervenire in più riprese, il rammarico per la cessione in prestito di Magnani, a causa di problemi personali, l’ultimo nodo rimasto in sospeso legato a Verre e la possibilità di poter attingere al bacino degli svincolati.
Il bilancio del mercato
“Io sono molto contento del mercato che abbiamo fatto – ha spiegato – perché abbiamo centrato tutti gli obiettivi che ci siamo prefissati. Prima di tutto devo ringraziare il City Football Group per l’aiuto e il supporto che mi ha dato per questa mia seconda fase di mercato palermitana e diciamo che io ho lavorato su delle idee che mi ero fatto. Sono arrivato a gennaio e ritenevo che questa squadra avesse bisogno di più esperienza e di giocatori di Serie A che venissero a Palermo con grandi motivazioni. Spero di aver raggiunto questo obiettivo. E quindi d’accordo ovviamente con l’allenatore Pippo Inzaghi abbiamo cercato di costruire una squadra su questi parametri“.
Rimpianti? “No. L’unico rimpianto è Donnarumma, ma siamo molto contenti“. Ha ironizzato il ds, escludendo l’interesse per due giocatori parecchio gettonati e spesso accostati al Palermo, Salvatore Esposito ed Hernani. “Siamo molto contenti di aver preso Joronen – ha aggiunto – che ha grande esperienza in categoria“.
Le ultime mosse: Avella, Verre e… un difensore?
“Avella è fatta“. Ha dichiarato Osti. Proprio stamattina, infatti, è arrivata l’ufficialità dell’ingaggio del portiere classe 2000, svincolato dal Brescia, che ha firmato un contratto fino al 2026. Prima dell’esperienza con le rondinelle, Michele Avella ha vestito le maglie di Casertana, Ancona e Virtus Francavilla in Serie C. Il portiere ha già incontrato il Palermo da avversario in due stagioni, quella 2020/2021 in serie C, quando indossava la maglia dei campani, e quella 2019/2020 di serie D, quando difendeva i pali dell’Acr Messina.
“Adesso – ha aggiunto – direi che la squadra è competitiva in tutti i reparti, sia a livello difensivo. Siamo in cinque per tre ruoli. Valuteremo in questi giorni cosa fare ulteriormente, ma io penso che potremmo anche avanti in questa direzione. È stato fatto un grande lavoro in uscita perché abbiamo rinunciato fin da subito a dei giocatori che poi si sono accasati da altre parti. Direi che poi quelli fuori dal progetto hanno trovato tutti squadra e tranne Valerio Verre, al quale sono legato come ragazzo perché l’ho avuto anche alla Sampdoria. Mi spiace sinceramente, però adesso vedremo i mercati ancora aperti e valuteremo cosa succederà“.
Palermo: un mix tra freschezza e esperienza
“Il fatto che il Palermo sia la squadra più vecchia della categoria ovviamente mi collega al discorso dell’esperienza della squadra. Abbiamo tenuto i giovani che riteniamo siano molto forti e anche questi giovani hanno tutti avuto esperienza in cadetteria. Corona poi ha fatto molto bene a Pontedera, in Lega Pro, quindi abbiamo dei giovani sui quali sappiamo di poter contare in qualsiasi momento“.
“Brunori è il capitano di questa squadra, è l’uomo più rappresentativo, rappresenta il Palermo, la città. Quindi ci aspettiamo da lui tante cose. Ma soprattutto penso che il reparto d’attacco sia molto migliorato e quindi in questo momento Inzaghi possa avere diciamo parecchie soluzioni offensive“.
Gli imprevisti: dai portieri a Magnani
Sui portieri: “Il mercato è di per sé un mercato difficile e fluido. È liquido come la società in cui viviamo, come diceva Zygmunt Bauman. Quindi è chiaro che il mercato di oggi non è il mercato ingessato di 30 anni fa. Noi abbiamo gestito al meglio, per quanto riguarda i portieri io mi auguro intanto che possano riprendersi il più in fretta possibile e poi gestiremo di volta in volta le cose“.
Per quanto riguarda Magnani “la società è stata vicinissima al giocatore, è stato un dramma umano. Io mi auguro che Giangiacomo possa risolvere al più presto i suoi problemi personali, perché io penso che riaverlo qui tra noi sarebbe bellissimo e poterlo riabbracciare quindi gli faccio tantissimi auguri e spero ovviamente che anche da un punto di vista professionale possa far vedere tutto quello che vale“.
Inzaghi e l’inizio del campionato
Inzaghi “è un allenatore vincente, è un allenatore che ha portato un grande entusiasmo perché lui ha un entusiasmo contagioso, è un allenatore che prepara benissimo le partite e le situazioni. Soprattutto non fa pesare il suo passato e questo ha creato una grande empatia con il gruppo dei calciatori e perché si è presentato loro molto bene. Abbiamo, penso, scelto il meglio che ci potesse essere in categoria perché conosce molto bene la Serie B e lui dà l’impressione sempre di fare ogni cosa come se fosse la più importante della sua vita. Per quanto riguarda la città, io penso che ci fosse bisogno di un cambiamento, indipendentemente dal nome di Inzaghi, e questo cambiamento è avvenuto e penso che la città e i tifosi abbiano apprezzato questo“.
“L’impressione – ha aggiunto Osti – è sicuramente una visione positiva perché la squadra ha lavorato bene nel ritiro di Chatillon. Ha fatto bene in Coppa Italia a Cremona c’è stata una bellissima amichevole col City, è partita bene in campionato, in quattro punti, in due partite casalinghe. Quindi io penso che la partenza sia stata buona. Certo, si può sempre migliorare, ma soprattutto vedo che siamo indicati come la squadra da battere. Ritengo che ci siano delle altre squadre che si siano rinforzate o attraverso un mercato intelligente come ha fatto il Venezia, oppure trattenendo dei giocatori di Serie A del dell’anno precedente come ha fatto il Monza. Ci dobbiamo aggiungere anche l’Empoli. Quindi io dico che noi siamo il Palermo e non dobbiamo aver paura di nessuno, ma nello stesso tempo sappiamo che questo campionato è molto competitivo sia per quanto riguarda la promozione che per quanto riguarda le retrocessioni“.
Il messaggio per la piazza
“Il messaggio della piazza è stato eloquente, fare tutti gli abbonamenti che hanno fatto e riportare questo entusiasmo. È chiaro che la cosa più bella che potesse fare la piazza, adesso starà a noi mantenere alto questo entusiasmo e cercare di entusiasmare di partita in partita“.