PALERMO. Per i 3 periti super partes che erano stati nominati a dicembre 2017 dal Tribunale fallimentare di Palermo il parco giocatori rosanero vale oltre i 58 milioni di euro, quindi , prendiamo atto che sono 16 in più di quanto valutato dalla Wallabies per conto della stessa Società di via del Fante . Ma, udite udite , addirittura ben 39 milioni in più rispetto alla valutazione che nel mese di novembre scorso aveva fatto il consulente della procura Alessandro Colaci nell’istanza di fallimento.
Non avevamo torto a scrivere che, secondo quanto di nostra conoscenza e grazie alla normale gestione delle vicende amministrative e scadenze , non potevamo non credere nella bontà di quanto fatto finora dalla società rosanero che anche in Lega è stata per anni additata come una delle poche società virtuose della serie A.
E certamente la nomina alla Presidenza di Giovanni Giammarva lo consideravamo un valore aggiunto per una gestione societaria impostata al massimo rigore e trasparenza come ci pare di poter adesso dire alla luce di quanto evidenziato dai periti superpartes.
Nella relazione di ben 250 pagine che è stata consegnata alle parti, tramite posta elettronica certificata, i 3 periti nominati dal tribunale, come ricordavamo, nello scorso mese di dicembre, Saverio Mancinelli di Pescara, Daniele Santoro di Palermo e Angelo Paletta di Bologna, per quanto riguarda la stima del valore del parco giocatori scrivono: “Per quanto esposto – si legge testualmente – e in un’ottica quanto più possibile prudenziale in considerazione del livello di astrazione che caratterizza qualsiasi processo di stima e delle possibili oscillazioni legate all’effettivo avverarsi di diverse condizioni di mercato, il collegio ritiene che il valore più attendibile dei diritti pluriennali dei calciatori della società U.S. Città di Palermo sia pari al valore puntuale di 58.395.533 euro da includere nell’intervallo fra il minimo e il massimo”.
Ed inoltre , aggiungiamo noi, quando si valuta una società di calcio si fa preso a dire che è insolvente , che sta per fallire, come frettolosamente forse da parte di qualcuno anche artatamente è stato ipotizzato, non volendo bene al Palermo ed alla nostra città, perchè per fare una valutazione serena e corretta come ci pare di poter dire alla base di atti ufficiali e di una consulenza stilata da 3 professionisti nominati dallo stesso Tribunale, c’è ora una enorme differenza di valutazione del parco giocatori, che ci sono come è naturale meno debiti o niente più debiti con l’erario e nel frattempo sono stati incassati pure 11,5 milioni di euro della vendita del marchio alla Alyssa.
Dando dunque, tempo al tempo, e leggendo le carte serenamente ecco che la relazione porta i periti del tribunale a concludere che l’attuale situazione finanziaria del club di via del Fante “non è compatibile con lo stato di insolvenza.”
Una conclusione molto diversa da quella a cui era giunto lo scorso novembre il perito nominato dalla procura Alessandro Colaci che affermava che ci fosse invece addirittura una posizione debitoria di 63 milioni di euro con il fondato rischio che quest’anno salisse a ben 100 milioni.
Ma i 3 periti superpartes come hanno documentato ed attestato pare evidente che non è proprio così.
Ed in questi diciamo 3 mesi sono stati meticolosi , precisi e puntuali nello svolgere il compito così che nelle oltre 250 pagine i tre professionisti come si sul dire hanno fatto le pulci ai conti della società dal 2013 ad oggi ed anno per anno ne hanno valutato i vari stati e così sembra che negli anni 2013 e 2014 il giudizio sui conti è che potesse esserci l’ipotesi di “rischio insolvenza”; nei bilanci 2015 e 2016 si migliora passando ad un ipotetico “stato di incertezza”; mentre già nel bilancio 2017 i 3 periti nominati dal tribunale della quarta sezione fallimentare, Giovanni D’Antoni, Saverio Mancinelli, Daniele Santoro e Angelo Paletta attestano che si è in “uno stato di sicurezza”.
Per il collegio dunque già prima dell’arrivo del Presidente Giovanni Giammarva proseguisse nella gestione dei conti del Palermo questi erano in sicurezza e non era corretto parlare di rischi di insolvenza perche non esistevano ed a nostro giudizio confortati anche dalle carte , troviamo molto strumentale il comportamento di chi addirittura aveva non prospettato, ma addirittura. decretato il fallimento della società.
Come abbiamo molte volte suggerito e scritto , parlando di bilanci di società calcistiche , abbiamo scoperto che con grande attenzione i tre consulenti nominati, Saverio Mancinelli, Daniele Santoro e Angelo Paletta hanno anche fatto un confronto fra la situazione del Palermo e quella di altre società professionistiche. Un aspetto importante, e ripetiamo che abbiamo evidenziato più volte , secondo il quale parlando di società sportive, ed in questo caso di calcio, non si possono applicare i normali criteri nella valutazione del patrimonio che si applicano alle altre società che operano in altri ambiti. E come è notoria la nostra opinione, arriva un’altra conferma , e cioè che nel raffronto con le altre società del campionato italiano le conclusioni dei tre periti giungono alla conferma di quanto ci veniva detto dai vertici della Lega che il Palermo è una delle più virtuose visto che finanziariamente ha i conti in regola ed un patrimonio che la colloca fra le più in salute di molte altri club della serie A.
Nella relazione inviata ai periti delle parti, in questo caso il Palermo da una parte e la Procura dall’altra, i consulenti hanno analizzato anche l’evoluzione della gestione del bilancio da parte della società di via del Fante che circa un mese fa, approfittando delle agevolazioni date dalle rottamazioni delle cartelle, ha chiuso il contenzioso con l’Agenzia delle Entrate , c’è stato come detto l’incasso della prima rata di 11milioni e mezzo della vendita del marchio alla società Alyssa e la cosa più eclatante, che aveva fatto storcere il naso alle persone serene nel proprio giudizio, sulla richiesta addirittura di fallimento per una società che di fatto non ha nessun creditore che si è presentato dopo la presentazione dell’istanza di fallimento. Ed alla luce di tutto questo ecco perché i tre periti sottolineano e concludono che oggi i conti del Palermo “non presentano segnali di un reale stato di decozione”.
E diciamo noi da buoni padri di famiglia i periti alla fine suggeriscono, tenuto conto dei buoni risultati ottenuti dalla società, di “proseguire un’attività di sorveglianza affinché la situazione continui a mantenersi positiva”.
Ora la legge prevede che i periti di parte abbiano 10 giorni per presentare le loro deduzioni. Dopo sarà la volta delle controdeduzioni da parte dei consulenti del tribunale e quindi dal 18 marzo il collegio della quarta sezione presieduto da Giovanni D’Antonicon giudice delegato Giuseppe Sidoti e con il giudice anziano Raffaella Vacca potrà stabilire la data per dare il suo giudizio sull’istanza di fallimento comunicandola come previsto dalla legge ancora per via posta elettronica certificata.
Ultima ipotesi da tenere in considerazione , qualora ci fossero dei motivi che non conosciamo ed alla luce delle chiarezza delle deduzioni e visto che,in realtà, ci sembra che non ve ne sia più motivo, la Procura o la stessa Società rosanero potrebbero chiedere al tribunale di fissare un’altra udienza per chiarire o contestare quanto contenuto nella perizia.
Un solo augurio che si metta presto una parola fine a questa vicenda e si torni a parlare del Palermo e di un Palermo che lotta per il ritorno immediato in serie A e di nuovi successi per i colori rosanero.