“Vogliamo tornare a lavoro. Le scuole hanno ancora bisogno di noi!“. Protestano i lavoratori dell’organico Covid riuniti a Piazza Indipendenza, davanti alla sede della Regione Siciliana a Palermo, dopo il mancato rinnovo dei contratti per il personale scolastico integrativo assunto in occasione della pandemia.
Il mancato rinnovo, non ha solo fatto ripiombare nella disoccupazione decine di migliaia di lavoratori in tutto il Paese, ma ha lasciato in gravissima difficoltà le scuole.
“La nostra è una protesta che riguarda il personale Ata scolastico, ossia collaboratori scolastici, assistenti amministrativi e tecnici, che si sono ritrovati disoccupati in seguito alla mancata proroga da parte del Governo Draghi – spiega ai microfoni de ilSicilia.it Giovanni Oliva, rappresentante Sgb -. Mesi di proteste e manifestazioni finalmente hanno convinto questo governo a prendere in seria considerazione questa grave tematica relativa alla carenza di personale scolastico nelle scuola”.
“Pochi giorni fa abbiamo ricevuto la notizia che la VII Commissione del Senato, presieduta dalla senatrice Carmela Bucalo, ha votato la possibilità di poter prorogare questo organico. Finalmente è stato compiuto un importante passo in avanti da parte del governo, ma questo non ferma le nostre proteste. Non possiamo attendere i tempi della politica – prosegue – la comunità scolastica ha necessità di questo organico e i lavoratori precari hanno bisogno di tornare a lavoro.“
“Siamo un gruppo di lavoratori che per due anni nel pieno della fase pandemica hanno prestato servizio presso le scuole, chiamati per incrementare il personale Ata attualmente in servizio. All’inizio dell’anno scolastico 22/23 si è scelto di fare a meno di questo indispensabile incremento di personale. Il personale aggiuntivo è stato usato, accantonato e gettato via in modo deplorevole con la scusa della fine del periodo emergenziale – ci racconta Mario Catalano, portavoce Comitato Organico Covid -. Ci riteniamo indispensabili per coprire il numero minino di lavoratori per far rendere la scuola al pieno della sua efficacia. Siamo tutti uniti qui per chiedere la riconferma!”.
La presenza dell’organico aggiuntivo ha permesso alle scuole di operare a tempo pieno durante la fase pandemica mentre tutto il resto fuori era destinato a chiudere o operare con limitazioni. “Il personale scolastico è ridotto all’osso, frutto di un vergognoso rapporto nei parametri Sidi che stabiliscono la presenza di un lavoratore ogni 200 alunni – continua Catalano – ma il personale aggiuntivo è indispensabile per garantire l’adeguato avvio delle mense, l’entrata e l’uscita in modo regolare e scaglionato delle classi, una attenta vigilanza in tutti i piani, una corretta e approfondita pulizia e sanificazione di aule, laboratori, uffici, palestre, bagni e corridoi”.
La stabilizzazione di oltre 50mila precari in tutta Italia è stata, quindi, presa in considerazione dall’attuale Governo mediante i fondi del Pnrr. Ma solo con il Decreto Scuola si discuterà realmente della riformulazione di questo organico aggiuntivo.