La Reset, la società controllata dal comune di Palermo, che si occupa di manutenzioni, servizi di guardiania e pulizie, ormai da qualche settimana è rimasta senza il presidente Antonio Perniciaro che l’ha guidata per 3 anni. In questo momento, la società, che conta circa 1.300 dipendenti, è controllata dal collegio sindacale.
Perniciaro è scaduto lo scorso 13 agosto, dopo una proroga di 45 giorni. Il sindaco Leoluca Orlando avrebbe voluto riconfermare l’ingegnere in pensione che ha gestito la complessa azienda senza alcun compenso, ma Perniciaro rivendica il diritto a ricevere gli emolumenti rispetto al lavoro svolto. Il comune sostiene che la legge non consente la possibilità di corrispondere emolumenti a pensionati, da qui si è innescato il contenzioso.
L’amministrazione era pronta a rinnovare per il prossimo triennio Perniciaro, ovviamente a titolo gratuito, dunque, l’ingegnere ha ringraziato spiegando di non poter accettare le condizioni proposte, anche perché ha prodotto una serie di documenti che confermerebbero il suo diritto a ricevere i pagamenti da libero professionista. La questione ora è passata al segretario generale del comune e all’avvocatura comunale.
“L’amministrazione, come dimostra anche la situazione di Rap, sembra votata al massacro delle proprie aziende, sempre più costrette da tagli finanziari e sempre più prive di vertici. E’ inaccettabile – dicono i leghisti Igor Gelarda, Marianna Caronia ed Elisabetta Luparello -. Non si può pensare di affidarsi sempre a volontari per la gestione di aziende con centinaia di dipendenti e che svolgono servizi essenziali di pubblica utilità per decine di milioni di euro, con rischi e responsabilità che spesso finiscono in tribunale proprio come nel caso di Reset, che deve poter lavorare bene. Orlando si attivi per dare un vertice e garantire ai lavoratori e all’azienda i fondi più volte promessi“.