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La decisione della Corte d'appello

Palermo, revocata la confisca di 100 milioni di euro all’imprenditore Ferdico dal Tribunale di Caltanissetta

lunedì 6 Ottobre 2025
Tribunale Caltanissetta
Restituiti 100 milioni di euro che erano stati confiscati al cosiddetto “re” dei detersivi di Palermo, Giuseppe Ferdico, titolare del più grosso centro di distribuzione in Sicilia occidentale e di una ventina di supermercati. Con le attività commerciali gli erano stati confiscati anche ville, appartamenti, terreni e conti correnti.
La decisione della sezione Misure di prevenzione della Corte d’appello di Caltanissetta, presieduta da Marco Sabella, è definitiva perché la procura nissena non ha fatto appello in Cassazione. Era la stata la stessa suprema corte a rinviare gli atti ai giudici di secondo grado. Si chiude così, dopo 13 anni e 6 gradi di giudizio, il complesso contenzioso di revoca della confisca.
Ferdico, difeso dagli avvocati Roberto Tripoli e Luigi Miceli, coinvolto in inchieste di mafia era stato assolto in via definitiva dall’accusa di concorso esterno. Al momento del sequestro e dalla confisca l’imprenditore aveva più di 500 dipendenti.
Giuseppe Ferdico era accusato di essere stato in affari prima, tra gli anni ’80 e ’90, con le famiglie mafiose palermitane dell’Acquasanta e dell’Arenella, ovvero con i Galatolo e i Fontana, e negli anni 2000 con la cosca di Tommaso Natale, capeggiata da Salvatore Lo Piccolo. Ma da queste accuse era stato assolto. Proprio sulla discrepanza tra l’esito del procedimento penale e quello di prevenzione si sono pronunciati i giudici della Cassazione, decidendo il nuovo rinvio in appello.
Gli avvocati di Ferdico avevano chiesto la revoca della confisca disposta dal tribunale di Palermo il 6 marzo 2017, che venne confermata in appello nel 2021. Questo nonostante l’imprenditore fosse stato assolto dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa dal Gup il 27 ottobre 2014, sentenza poi confermata in appello e diventata definitiva il 29 giugno 2022.
 “Abbiamo sempre creduto che le accuse rivolte a Ferdico, sia in sede penale che in sede di prevenzione, fossero infondate e continuiamo a ritenere che la confisca di prevenzione senza condanna sia incompatibile con lo stato di diritto”, affermano gli avvocati dell’imprenditore, Roberto Tricoli e Luigi Miceli. 
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