È partita la corsa contro il tempo per non perdere i fondi del “Patto per Palermo”, siglato nel dicembre 2016 da Renzi e Orlando.
Il Patto assegnava ben 322 milioni alla città: di questi, 4,6 milioni per il Sottopasso di via Perpignano e 5,3 milioni per il Raddoppio del Ponte Corleone. Si tratta di due colossali incompiute ex “Cariboni”, l’impresa di Rocca di Caprileone (Messina) cui nel 2008 furono rescissi i tre appalti più importanti dell’epoca Cammarata. Il terzo appalto è il completamento del “Collettore Sud Orientale“, fermo al 40% e finanziato oggi interamente dalla delibera Cipe 60/2012.
Il raddoppio del Ponte Corleone si fermò al 15%, mentre il Sottovia Perpignano non fece neppure in tempo a partire (0%). In totale oggi le due opere costerebbero rispettivamente 21 e 34 milioni di euro.
Complice la riorganizzazione degli uffici comunali e la scarsità dei dirigenti tecnici (da luglio 2017 il Comune non ha dirigenti) le pratiche sono rimaste praticamente bloccate. Ecco perché il Comune oggi è in netto ritardo con la riprogettazione delle opere finanziate dal “Patto per Palermo”.
I fondi del Patto quindi sono ufficialmente a rischio: la delibera CIPE 25/16, infatti, stabilisce che i contratti vanno stipulati entro il 31 dicembre 2019 (“sottoscrizione al 31/12/2019 delle obbligazioni vincolanti”). Considerato che la gara di progettazione dura non meno di 10 mesi, ci vogliono poi almeno altri 4 mesi per progettare e ci siamo “giocati” il 2018. Poi bisognerà appaltare i lavori ed in questo caso l’Urega impegna almeno 14 mesi. Dunque, il termine di dicembre 2019 è già abbondantemente sforato…
Ecco perché lunedì scorso, al Polo Tecnico Infrastrutture di via Ausonia, si è dato ai responsabili dei progetti il termine del 10 marzo per pubblicare tutti i bandi del Patto per Palermo e del PON Metro.
Entro 20 giorni le gare dovranno essere pronte, altrimenti le opere resteranno confinate nel “libro dei sogni”. Già una volta i fondi di questi due appalti sono andati in perenzione per la rescissione contrattuale e la successiva causa contro la Cariboni.
Errare è umano, perseverare sarebbe diabolico.
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