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Palermo, Svincoli di via Perpignano: l’Odissea della vergogna, a rischio i fondi

sabato 1 Agosto 2020
il sottopasso di via Perpignano
Il rendering del Sottopasso di via Perpignano

Non sono bastati decenni di attesa, e neppure tre cause civili tuttora aperte in Tribunale. L’Odissea degli “Svincoli di via Perpignano” rappresentano la cartina al tornasole di una burocrazia comunale inefficiente e colpevolmente in ritardo sulle grandi opere attese in questa città.

L’appalto in questione (rescisso alla Cariboni) è stato cofinanziato dal “Patto per Palermo”, firmato nel 2016 dall’ex premier Renzi e da sindaco Orlando. Patto per Palermo, Renzi e OrlandoDopo 4 anni ancora non è stata piazzata la prima pietra, non è pronto il progetto, né tanto meno è stata ultimata la gara. Nel frattempo il termine ultimo per l’impegno dei fondi è stato spostato da Roma da dicembre 2019 a dicembre 2021.

Tuttavia, proprio quest’anno è arrivata una circolare del MIT che ha fatto saltare dalla sedia il sindaco Orlando: i 300 milioni del Patto potrebbero essere revocati perché il Ministero ha stabilito il finanziamento delle sole opere giunte alla fase di Progettazione Esecutiva. Da qui il rischio del tramonto dei progetti, tra cui le nuove linee del tram (198 mln del Patto) e i due appalti ex Cariboni (Sottovia Perpignano e Raddoppio Ponte Corleone).

Orlando ha così scritto a Roma per non perdere i fondi. Ma pare che ancora non ci sarebbe una risposta certa, e il rischio di non appaltare le opere entro dicembre 2021 potrebbe farsi concreto.

IL VALZER DEI RUP

I lavori del Sottopasso di via Perpignano furono consegnati nel lontano 2007 all’impresa messinese Cariboni, ma non furono mai avviati. Il costo totale – prima fissato in 22 milioni – ad oggi è salito a 34,1 milioni di euro (di cui 4,6 del Patto, e i restanti ex Agensud e Cipe). Il bando di “Revisione del progetto definitivo, esecutivo e direzione lavori”, fu pubblicato dal Comune il 28 gennaio 2019. La scadenza, inizialmente fissata a marzo 2019, fu prorogata al 5 aprile 2019, con procedura di apertura buste fissata al 16 aprile 2019.

sottopasso Perpignano (rendering)

Da allora è successo un po’ di tutto. È cambiato il RUP (Responsabile unico del Procedimento) per due volte: dall’Ing. Massimo Verga all’Ing. Antonio Musso (che adesso lavora per un’altra Amministrazione), fino all’attuale Rup, Ing. Edoardo Intravaia, il quale è stato nominato pochissimi giorni fa (primi di luglio) e si è trovato tra le mani uno degli appalti più importanti in città con incomprensibili ritardi.

La seduta di gara infatti, era stata rinviata dal primo presidente di Commissione di gara (Dott. Roberto Raineri) “per non precisati motivi”. Il sito web del Comune è stranamente fermo al 25 ottobre 2019. Poi è subentrato un nuovo presidente: il Dott. Maurizio Pedicone, il quale avrebbe rinviato ancora l’apertura delle buste a data da destinarsi. “Poi col Covid si è bloccato di nuovo tutto. Ad oggi non so nemmeno quante buste siano arrivate”, confessa il neo RUP che allarga le braccia di fronte ai ritardi accumulati dai colleghi che lo hanno preceduto. “Da maggio 2019 a febbraio 2020 non c’è la scusa del Covid”, ammette.

Sta di fatto che ad oggi, quindi dopo oltre un anno dagli annunci trionfalistici del Comune, la gara è rimasta in un limbo. Il rischio di perdere i fondi? “So che il sindaco ha scritto a Roma… e sta cercando di recuperare tutto”, dice Intravaia. Ma basterà la politica a mettere una pezza ai ritardi della macchina burocratica comunale?

I NUOVI SVILUPPI

Intanto il Rup ha sollecitato l’apertura delle buste: “Pedicone mi ha promesso la seduta per settembre perché ad agosto l’ufficio contratti sospende le attività. Non c’è ancora una data certa”. Si attende l’ok anche dagli altri commissari di gara che risiedono a Messina.

Pratiche Cariboni in via Ausonia
Pratiche Cariboni in via Ausonia [FOTO © D.G.]
“Poi – spiega Intravaia – ci vorranno tra 60 e 80 giorni per la progettazione Definitiva con annessi sondaggi. Una volta pronto il Definitivo, va mandato in approvazione: essendo che l’importo dell’appalto supera la soglia comunitaria, va mandato all’Ufficio regionale per i lavori pubblici. Dopo questi tempi tecnici, partirà la progettazione Esecutiva, con altri 60 giorni”.

A conti fatti, la data di dicembre 2021 per l’impegno dei fondi potrebbe essere una mission impossible. Anche perché toccherà alla Commissione Regionale approvare il nuovo progetto. Senza contare eventuali ricorsi. “Io non ho la bacchetta magica purtroppo, quindi non so effettivamente quanto tempo ci vorrà”, conclude il Rup.

Da questo incredibile e vorticoso mondo degli appalti si capisce come mai una delle opere più attese dai palermitani per snellire il traffico sulla Circonvallazione, sia ancora ferma ai nastri di partenza. Con buona pace del Consiglio della IV Circoscrizione e dei residenti della zona, i quali (specialmente dopo il recente tragico incidente mortale in cui ha perso la vita un pedone) hanno chiesto a gran voce lo sblocco dell’appalto che includeva originariamente pure un sovrappasso pedonale in via Perpignano.

Nessuno però li ha informati che quel sovrappasso è stato cassato dal Comune e non vedrà mai luce. Viale Regione SicilianaO meglio, “è già stato realizzato nell’ambito del progetto tram. Lo conferma il Rup. Il sottovia Perpignano infatti era stato concepito prima della nascita del tram. La Sis adeguò quindi il tracciato della Linea 4 in previsione della successiva realizzazione del sottopasso carrabile, realizzando anche tre sovrappassi pedonali in viale Regione Siciliana:

  1. Altezza Via Nazario Sauro / via Ferdinando Di Giorgi;
  2. Altezza Villa Serena / Parcheggio Emiri;
  3. Altezza Via Nave / via Gaetano La Loggia.

Quindi, stando ai nuovi documenti, il sovrappasso pedonale inizialmente previsto tra Via Perpignano alta e bassa non sorgerà più. L’ennesima tegola su quest’appalto tormentato.

Nessuno in questi anni si è degnato di progettare un attraversamento sicuro, né in via Perpignano, né all’altezza di piazzale Giotto, ignorando – di fatto – i dettami del PGTU. Nessuna soluzione a breve termine, quindi, per gli ultimi due “tappi” semaforici rimasti sulla Circonvallazione.

A ciò si aggiunge la beffa del rischio di danno erariale per la possibile revoca dei fondi, come previsto dal Capo Area Infrastrutture Nicola Di Bartolomeo.

 

 

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