Circa 60 autoarticolati, 58 auto, una moto e un camion. Questi i mezzi coinvolti nell’incendio che ha colpito il traghetto “Superba” ormeggiato al porto di Palermo e diretto a Napoli.
La Procura di Palermo ha aperto le indagini. Il reato ipotizzato sarebbe quello di incendio colposo.
“Il comando dei Vigili del Fuoco di Palermo è intervenuto immediatamente per domare l’incendio. Abbiamo agito sin da subito al massimo delle nostre possibilità, grazie anche al supporto di mezzi e attrezzature di soccorso provenienti da tutte le province dell’Isola, alla collaborazione con la Capitaneria di Porto e delle squadre provenienti da Genova e Napoli.” Così ha dichiarato Sergio Inzerillo, Comandante dei Vigili del Fuoco di Palermo, esprimendosi in merito alle operazioni attuate. “Abbiamo operato sin da subito al massimo delle nostre possibilità, per cui non abbiamo nulla da rimproverarci” ha continuato il Comandante.
Tutte le squadre del comando di Palermo hanno lavorato con turni da 12 ore, successivamente portati a 24, per limitare quanto più possibile l’incendio. Dopo una serie di ispezioni dei fumi e delle condizioni strutturali del traghetto, gli uomini dei Vigili del Fuoco sono entrati in azione realizzando dei fori nel ponte superiore, attraverso i quali è sono state spruzzato grandi quantità di liquido schiumogeno per raffreddare e spegnere l’incendio.
Fondamentale il contributo della Capitaneria di Porto, che si è inizialmente adoperata per favorire l’evacuazione dei 180 passeggeri a bordo della nave, in collaborazione con l’equipaggio e che successivamente ha disposto i 3 rimorchiatori per tenere in equilibrio la “Superba”.
“Non c’era mai stato pericolo che il traghetto affondasse – spiega il Capitano di Fregata, Filippo Parisi -. Abbiamo anche causato degli sbandamenti per favorire il deflusso delle acque usate per spegnere l’incendio ed evitare il ribaltamento della nave”.
La nave attualmente non è autopropulsa e, conclusesi le indagini, dovrà essere sottoposta ad importanti interventi, ciononostante potrà certamente essere recuperata.
“L’incendio ha superato i mille gradi e questo calore, all’interno di una struttura in acciaio come quella del traghetto, ha favorito la propagazione delle fiamme tra i diversi ponti. Tali temperature, infatti, non solo danneggiano le strutture in acciaio ma portano il fuoco a propagarsi ai piani superiori. Per il resto la nave appare in buone condizioni” ha dichiarato il Capitano Parisi.
Nei prossimi giorni si proseguirà allo svuotamento del ponte 4 e si proseguirà con gli accertamenti per scoprire le cause e capire se c’è stato un corretto funzionamento degli strumenti di rilevazione e contenimento dell’incendio.