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Palermo, tremila senzatetto: terza città d’Italia dopo Milano e Roma

venerdì 5 Gennaio 2018
Nella foto un momento della conferenza stampa convocata dal sindaco Leoluca Orlando. Al fianco del primo cittadino l’assessore alla Cittadinanza Sociale, Giuseppe Mattina

A Palermo vivono tra i 2.800 e i 3.000 senza dimora, terza città d’Italia dopo Milano e Roma. Di questi circa 400, secondo l’ultima ricerca Istat, vivono in strada, circa 500 sono in carico al Comune mentre gli altri sono accolti in centri di accoglienza e dormitori pubblici e privati, come la Missione di Speranza e Carità di Biagio Conte, che ne ospita oltre mille e la Caritas che ne ospita un’ottantina. Il 52 per cento sono migranti e il 48 per cento italiani: questi i dati emersi durante la conferenza stampa convocata dal sindaco Leoluca Orlando dopo la morte di un clochard nei giorni scorsi, terzo decesso di un senzatetto nell’arco di pochi mesi.

Al fianco del primo cittadino l’assessore alla Cittadinanza Sociale, Giuseppe Mattina, e rappresentanti delle associazioni di volontariato. “Noi stiamo procedendo ad attivare tutte le risorse disponibili e in tempi brevi – sottolinea Orlando -, spesso scontrandoci e denunciando la follia di politiche regionali e nazionali che tagliano i fondi per il sociale e di norme che accumunano nelle stesse procedure i servizi alla persona e gli acquisti di materiali, rallentando ogni possibilità di intervento”.

Tra una decina di giorni l’assessore Mattina incontrerà la Commissione consiliare per discutere delle modifiche al regolamento sulle emergenze sociali e convocherà il tavolo per il contrasto alla povertà, nel frattempo il sindaco scriverà al Ministero del Lavoro per chiedere l’accesso dei senza dimora al Rei, il Reddito di Inclusione.

“Negli ultimi cinque anni la città di Palermo ha potenziato i servizi per le persone senza dimora rispetto a prima – spiega Mattina -. Il Comune ha iniziato a programmare e investire per contrastare la condizione dei senza fissa dimora. Nei prossimi mesi ci saranno interventi diretti non solo individuando i classici luoghi di accoglienza notturna ma provando a innovare il sistema complessivo della presa in carico per offrire alle persone senza dimora un percorso di fuoriuscita. La scelta fatta da questa città  già da due anni – continua – è quella di sposare l’housing first, che identifica la casa, intesa come luogo stabile, sicuro e confortevole dove stabilirsi, come punto di partenza per avviare e portare a compimento ogni percorso di inclusione sociale. L’inserimento, dunque, non è solo abitativo ma anche sociale e lavorativo”.

La programmazione a valere sui fondi comunitari prevede solo per i senza dimora 5 milioni di euro. A parte l’accoglienza e gli appartamenti ci sono misure di politica attiva del lavoro e misure relazionali.
“Nessuno sceglie di morire per strada e nessuno deve morire per strada”, sottolinea Mattina. Alle polemiche sollevate dall’opposizione in consiglio comunale, ma anche da parte della maggioranza, muove una velata critica: “Ringrazio tutti i consiglieri comunali, dai Cinque Stelle a Sinistra Comune. Ben vengano le polemiche, gli ordini del giorno e le interrogazioni se servono a rimettere il problema al centro. Anzi, dovrebbero essercene di più. Tre mesi fa quando è morta la prima delle tre persone di cui parliamo mi aspettavo che già l’indomani ci fossero manifestazioni di protesta, e invece non è successo niente. Anzi, è stato il Comune a organizzare la notte dei senza dimora e a rimettere al centro dell’attenzione chi è realmente invisibile”.

Durante la conferenza stampa, inoltre, Orlando e Mattina hanno rivolto una lettera aperta ai cittadini: “Per dire – come ha spiegato il Sindaco – il senso complessivo dell’impegno della città e dell’Amministrazione comunale per aiutare le persone senza dimora fissa e per dire che l’esigenza dell’intervento deve essere non estetica, perché la presenza di una persona davanti a un monumento, non mortifica il monumento ma la nostra dimensione umana di solidarietà. Allora, per mettere al centro la persona come irripetibile esperienza di vita, in questi anni abbiamo costruiti dei servizi a rete e dato vita ad una personalizzazione dell’intervento che riguarda la dimora, ma è spesso punta dell’iceberg di assenza di lavoro, di salute, di famiglia. Tutto questo è il senso complessivo dei dormitori che abbiamo aperto, della collaborazione straordinaria che abbiamo con i volontari, con la società civile e con il terzo settore, a partire dalla Croce Rossa, dalla Comunità di Sant’Egidio, dalla Caritas e da tante associazioni che operano sul territorio e svolgono un ruolo importante”. “L’incontro – ha sottolineato il Sindaco – è stato anche un modo per confermare, insieme con i rappresentanti del Consiglio Comunale e con i presidenti delle commissioni consiliari competenti, la volontà di proseguire in questa strada avendo ottenuto risorse da parte del Governo nazionale e dell’Europa con il Pon Metro“. “Proprio in questi giorni – ha annunciato Orlando – è giunto l’invito alla Città di Palermo di rappresentare a Helsinki le città italiane per il modo innovativo con il quale si affronta il tema delle persona senza dimora. Tutto questo, ovviamente, non attenua il dolore e la sofferenza per quanti vivono senza dimora e per quanti, vivendo senza dimora e non potendo spesso accedere ai servizi ufficiali, anche a causa della disumana legge sul permesso di soggiorno, vengono tragicamente ritrovati morti per terra”.

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