Evitare sanzioni per violazione di norme italiane ed europee sulla privacy. È con questo scopo che nella notte il consiglio comunale di Palermo ha approvato all’unanimità il regolamento sull’uso dei sistemi di videosorveglianza. Le immagini saranno a disposizione dei vigili urbani e delle forze dell’ordine.
Si punta ad avere a regime 1.500 telecamere in funzione nel capoluogo. Finora, quelle montate sono 682, ma attive sono 536, 26 delle quali sono dedicate al contrasto dell’abbandono dei rifiuti. Su suggerimento della polizia municipale, le fototrappole potrebbero diventare 66.
Il controllo, però, in futuro potrebbe arrivare anche dall’alto. Previsto, infatti, anche l’uso di droni.
In aula, l’assessore con delega per i rapporti con la polizia municipale Maurizio Carta ha presentato il regolamento alla presenza della comandante Margherita Amato, che ha sottolineato l’importanza della videosorveglianza quale strumento che consente anche la ricostruzione in tempo reale di atti vandalici, abbandono dei rifiuti, infrazioni al codice della strada, oltre alla verifica e alla gestione dell’accesso alla Ztl e a garantire la sicurezza.
“L’approvazione da parte del consiglio comunale della delibera da me proposta come assessore alla polizia municipale – commenta Carta – è un atto importante perché finalmente mette ordine alla materia del rispetto della privacy e del corretto trattamento dei dati. Questo permetterà finalmente un potenziamento del ruolo indispensabile delle videocamere per sorvegliare il territorio nel contrato alle attività illegali, tra le quali le violazioni al codice della strada e il conferimento abusivo di rifiuti. Un ulteriore passo avanti verso una Smart city capace di avere conoscenza in tempo reale dei problemi e predisporre soluzioni tempestive”.