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Le culture come veicoli e strumenti dell’umanità in movimento: parte da qui la “navigazione” della neo direttrice del Teatro Biondo di Palermo, Pamela Villoresi, che ha presentato la nuova stagione 2019/2020 dello Stabile intitolata appunto “Traghetti“.
“Noi partiamo da Palermo… noi approdiamo a Palermo“: il cartellone, già abbozzato per grandi linee dal direttore uscente, è anche frutto di un fitto coordinamento tra le principali istituzioni cittadine, piccole e grandi, che mirano al raggiungimento del riconoscimento di Teatro Nazionale ma soprattutto a far uscire il Biondo dalle sua mura e toccare, neanche tanto simbolicamente ma fattivamente, l’Italia e l’Europa.
È un vulcano in attività Pamela Villoresi, connotata da un entusiasmo contagioso e propositivo che sogna in grande ma promette di concretizzare, rinnovando anche settori e maestranze, passi di crescita considerevoli.
I 34 spettacoli, distribuiti nei due programmi di Sala Grande e Sala Strehler, porteranno a Palermo i grandi nomi del teatro classico, da Glauco Mari a Gabriele Lavia, da Mascia Musy a Franco Branciaroli per citarne solo alcuni; daranno spazio, in continuità al solco intrapreso da Roberto Alajmo, agli artisti siciliani con, tra gli altri, Claudio Gioè, Vincenzo Pirrotta, Paolo Briguglia, David Coco e Fabrizio Falco; e offriranno anche una varietà di forma con la presenza di pièce improntate prettamente alla danza.
Apripista della stagione 2019/2020 (Sala Grande) sarà “Esodo” di Emma Dante con Sandro Maria Campagna e gli allievi della “Scuola dei mestieri dello Spettacolo“. Ogni spettacolo, a vario titolo rientra, nella formula del traghettamento e dell’incontro, tra cui “Finale di partita” di Samuel Beckett, “Arlecchino servitore di due padroni” di Carlo Goldoni, ma soprattutto “Swayambhu” di e con Shantala Shivalingappa, allieva di Pina Bausch che porta da Palermo kuchipudi, la danza indiana classica.
E proprio a Pina Bausch, a trent’anni dal suo “Palermo Palermo” verrà dedicato uno dei tre progetti speciali, come spiega la direttrice nella video intervista, che punteranno a richiamare pubblico da tutta Europa con prime esclusive.
A chiudere la stagione sarà, invece, uno spettacolo sperimentale, “Bengala a Palermo“, tutto da scrivere ancora perché sarà il frutto di un lungo laboratorio condotto da Daniela Morelli e la comunità bengalese palermitana, la più grande in Italia.
Le novità più sostanziose presentate dalla Villoresi che, come ha detto il Presidente della Regione Nello Musumeci, “ha messo tutti d’accordo lasciando la politica fuori da Teatro“, riguardano una riorganizzazione strutturale delle risorse e delle maestranze del Biondo.
La Scuola di Teatro, in accordo con l’Università degli Studi di Palermo, diventerà un corso di Laurea di Primo Livello; si lavorerà a fronte dello sviluppo dei cosiddetti “Eco Teatri“; si realizzeranno corsi di formazione, con scambi di personale anche con il Piccolo Teatro di Milano; e poi ancora la sinergia con il Centro Sperimentale di Cinematografia che realizzerà produzioni, a fianco di due spettacoli.
L’ampliamento delle potenzialità del Settore Markenting per la promozione degli spettacoli; il “Cinema del Teatro” che curerà Umberto Cantone; l’interazione con le case di reclusione e altri progetti pensati ad hoc per l’ampliamento del bacino di utenza del Biondo, sono tutte azioni messe in campo nell’ottica della realizzazione di una rete ancora più solida che renda Palermo seme di esperienza culturale per i territori dell’Isola più poveri ma ugualmente assetati di novità e crescita.