“Il Ministro nordista all’Istruzione Marco Bussetti, da Gallarate, con le sue vergognose affermazioni fatte ad Afragola, ha tolto l’ultima maschera a se stesso e al Governo M5S-Lega che non solo umilia il Sud con il finto assistenzialismo del reddito di cittadinanza, ma lo disprezza e lo considera terra di nulla facenti alla stregua di quanto avvenne in passato nel Regno delle Due Sicilie”. Così la senatrice di Fi, Urania Papatheu, sferra un duro attacco al Ministro dell’Istruzione, Bussetti, che rivolgendosi agli insegnanti del Sud aveva dichiarato: “Vi dovete impegnare, lavorare e fare più”.
Perentoria la replica della senatrice siciliana che chiede le dimissioni del ministro leghista: “Cambiano gli interpreti – dichiara Papatheu – ma la storia si ripete e si riflette nell’impietosa pochezza assoluta del Governo del finto cambiamento. Bussetti, con quelle sue inaccettabili affermazioni ha espresso il suo pensiero, ora non cerchi scuse e non si nasconda tra le ipocrite frasi ancora più imbarazzanti di giustificazioni e precisazioni alle quali nessuno può credere. Si dimetta subito, vada a casa a riflettere e studiare, cosi scoprirà intanto che negli ultimi 15 anni il Sud ha “regalato” 200 mila laureati al Nord. “L’impegno, il lavoro e il sacrificio” che il ministro sollecita con ghigno sprezzante sono da sempre nel DNA della gente del Sud, un popolo che ogni mattina si rimbocca le maniche e affronta con dignità le difficoltà della vita. Bussetti, invece, conosce bene l’equazione del dare i posti fissi al Nord e lasciare i precari al Sud, dove tanti insegnanti attendono da 30 anni di essere stabilizzati e molti altri sono costretti a trasferirsi al Nord per l’ottusità un Ministero che si degna nemmeno di porre rimedio alle carenze strutturali delle nostre scuole”.
Poi l’affondo finale della Papatheu nei confronti di Bussetti. “Ministro, da senatrice terrona – e di questo sono e sarò sempre orgogliosa e me ne vanto – le dico che in una sola cosa ha ragione: gli insegnanti del Sud dovrebbero impegnarsi di più a sradicare l’ignoranza di chi la pensa come lei e a formare giovani elettori capaci di riconoscere quelli che alimentano la discriminazione territoriale, così da non mandarli mai più al Governo”.