“Il sottosegretario Villarosa promette il salvataggio delle ex Province siciliane ma su quali basi? Con quale provvedimento? E avendolo concordato con chi? Il sottosegretario è già stato richiamato, a Palermo e in Parlamento, a non dare disponibilità e fare proclami che poi puntualmente vengono smentiti dai fatti. Siamo all’ennesima presa in giro. Non ho parole, avrei solo parolacce che il rispetto per le Istituzioni non mi consente”.
Lo afferma la senatrice Urania Papatheu, che va all’attacco del Governo sulle “promesse” grilline riguardanti l’attesa riforma delle ex Province siciliane.
“Abbiamo smesso già da un pò di credere alle favole dei Cinque Stelle – evidenzia l’esponente siciliana di Fi -. Le loro storie all’inizio incantano ma nelle riunioni in aula la politica vera racconta altro e in Commissione Bilancio alla Camera, dopo che il relatore ha illustrato la proposta di legge che ha per primo firmatario il collega Germanà, il Governo ha fatto scena muta. Il sottosegretario Villarosa ha incontrato i responsabili degli uffici della Ragioneria generale dello Stato e il ministro Tria ma non è in grado di prendere impegni che il M5S non vuole o non sa mantenere”.
“La verità – continua Papatheu – è che il Governo millanta una svolta inesistente e ad oggi non ha nessuna soluzione concreta per rimuovere il problema del prelievo forzoso sulle ex Province. Sarebbe più giusto smetterla di prendere in giro i sindaci metropolitani che aspettano un provvedimento in grado di salvare e rilanciare gli enti. Il M5s arranca e cerca di rispondere con altre false promesse alla crisi di consensi e di credibilità che ne comincia a decretare il baratro politico. I fatti sono più ostinati dei teoremi di Grillo e Casaleggio, e il reddito di cittadinanza, come tutto il resto, dimostrerà presto che il vero cambiamento non può passare dal dilettantismo estemporaneo di mestieranti senza arte né parte, ma da persone competenti che siano in grado di determinare processi produttivi e risolutivi. Dalla mancia di cittadinanza ai porti chiusi, l’Italia non può rimanere ostaggio del movimento dei naufragator”.