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Papatheu interroga Tria: “Salvare Catania dal default, il Governo si svegli”

giovedì 8 Novembre 2018
Urania Papatheu e Giovanni Tria

Il Comune di Catania rischia il dissesto e la questione sempre più scottante approda nella discussione parlamentare con un’interrogazione presentata al Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, dalla senatrice siciliana di Forza Italia, Urania Papatheu, che sferza l’Esecutivo e chiede una presa di posizione urgente di Palazzo Chigi per salvare il capoluogo etneo dal baratro del fallimento.

Il sindaco di Catania, Salvo Pogliese, ha lanciato un appello rivolto al Governo, e le parole del primo cittadino meritano la massima e dovuta attenzione – spiega Papatheu -, a maggior ragione per la gravità di quanto ha rappresentato.  Il bilancio del Comune è dissestato e l’ente locale è oramai prossimo al fallimento dopo che la Corte dei conti, il 4 maggio 2018, ha dichiarato il dissesto economico-finanziario dell’ente. Secondo il sindaco esiste “La possibilità di presentare entro il 30 novembre un nuovo piano di riequilibrio senza il congruo contributo governativo straordinario più volte richiesto, rimarrebbe fine a se stessa per l’insuperabile vulnus dell’assoluta carenza liquidità indispensabile ad assolvere ai servizi essenziali e agli obblighi contrattuali derivanti dall’attività ordinaria”.

“Pogliese – continua Papatheu – ha reso noto il fatto che numerose interlocuzioni sono state intraprese con autorevoli rappresentanti dell’Esecutivo Nazionale, trovando sempre attenzione e disponibilità, affinché il Comune di Catania potesse usufruire di un contributo straordinario per riequilibrare il Bilancio gravato da 1,6 miliardi di euro di debiti e fare fronte alla gravissima crisi di liquidità, visto che l’anticipazione di cassa annuale di 188 milioni era già stata pressoché esaurita alla data dell’insediamento della nuova Amministrazione, il 18 Giugno 2018″.

“Per il primo cittadino di Catania esistono gravi rischi, anche sociali, in caso di effettivo default del Comune. Questi rischi sono stati rappresentati al Ministro dell’Interno in una riunione a Catania il 14 agosto scorso, proprio al fine di individuare una soluzione utile a fronteggiare la carenza di risorse del Comune e le inevitabili ripercussioni che, in caso di esito negativo al sostegno richiesto, potrebbero verificarsi. Il sindaco ha chiesto e spera nell’attenzione e nella sensibilità del Governo, reiterando la richiesta di un improcrastinabile e urgentissimo sostegno finanziario straordinario, che eviti i gravissimi rischi di un inevitabile default del Comune di Catania. Nella sciagurata ipotesi in cui si realizzi lo scenario descritto, l’amministrazione sarà costretta a prenderne atto tempestivamente. Si consideri che il Comune deve garantire i servizi alla cittadinanza e può garantire l’impegno solo grazie agli impiegati diretti, delle società partecipate e dell’indotto. In caso di default questi lavoratori non potrebbero più essere retribuiti. Si tratta di una platea di circa 10.000 persone, che chiedono legittimamente di vedere onorati gli impegni presi dalla pubblica amministrazione. In caso di default del bilancio di un Comune, si produrrebbe una serie di effetti a catena, che in un certo senso paralizzano la vita stessa dell’ente, soprattutto in ambito economico-finanziario e sociale”.

“Il paventato dissesto di Catania – rimarca Papatheu – rischia quindi di provocare una vera e propria paralisi del Comune, per il mancato pagamento all’incirca di 9 mila stipendi e il fallimento di aziende di creditori. Sarebbe una catastrofe, perché oltre ai dipendenti comunali che nel mese di novembre prenderanno lo stipendio di ottobre in ritardo, c’è da aggiungere il fatto che i dipendenti della società Multiservizi attendono ancora lo stipendio di settembre. Inoltre, senza trasferimenti, potrebbero essere posti a repentaglio i pagamenti per gli stipendi dei lavoratori delle altre società partecipate e quelli degli operatori delle cooperative sociali.

“Chiedo al Governo – conclude la senatrice – quali iniziative gravi e urgenti i Ministri in indirizzo intendano assumere, a partire dalla richiesta fatta dal sindaco di Catania dell’erogazione di un contributo straordinario entro il 30 novembre 2018 per garantire la fornitura di beni e servizi alla cittadinanza, soprattutto i servizi pubblici essenziali, ed effettuare il pagamento degli stipendi ai tanti lavoratori che con il loro lavoro continuano a garantire l’erogazione dei servizi stessi, senza ricevere il compenso, mettendo in difficoltà la propria possibilità di sopravvivenza e delle loro famiglie”.

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