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Paura e fiamme nel Messinese, tamponamenti e feriti in autostrada

lunedì 10 Luglio 2017

Non si attenua la morsa degli incendi nelle colline e nelle pinete che sovrastano Messina, nelle frazioni di San Michele e Annunziata, per un totale di quattordici focolai sulle colline che sovrastano le abitazioni.

La situazione piu’ a rischio e’ in contrada Catanese, nella zona nord, per la quale l’unita’ di crisi attivata in Prefettura ha ordinato l’immediata evacuazione degli abitanti.

Vigili del fuoco, Forestale e Protezione civile sono all’opera dalla mattinata con l’aiuto di tre canadair che stanno cercando di circoscrivere gli incendi.

Dopo pranzo è stata sgomberata anche la città dell’universitaria dell’Annunziata; mentre le fiamme corrono verso l’area del maneggio dell’Ateneo e della facolta’ di Veterinaria.

Chiusa anche la galleria di collegamento tra Giostra e Annunziata; altri incendi gravi a Mili San Pietro, nella zona sud, e ad Ali’.

A causa di quest’ultimo è stata chiusa, per alcune ore, l’autostrada Messina-Catania in entrambe le direzioni di marcia tra i caselli di Messina Tremestieri e Roccalumera con problemi di traffico anche sulla strada statale; al momento la circolazione ha ripreso ad essere normale come dichiarato la Prefettura di Messina, dove e’ stata attivata l’Unita’ di Crisi.

Si sono registrati vari tamponamenti e code: due persone sono rimaste ferite, tra cui una donna incinta, e trasportati in ospedale.

Ieri pomeriggio hanno avuto inizio gli incendi, alimentati da sterpaglie e macchia mediterranea e dal forte vento, e hanno interessato le frazioni cittadine di Reginella, Curcuraci, Faro Superiore, San Giovannello, San Jachiddu, San Filippo, Minissale, Baglio, Piano Stella, e, sulla riviera tirrenica, anche a Gualtieri Sicaminò, Brolo e Rodi Milici.

I roghi hanno danneggiato diverse centraline dell’Enel che alimentano gli impianti di sollevamento di Amam che consentono ai serbatoi di riempirsi, per poter distribuire l’acqua in rete almeno per un paio d’ore.

L’autocombustione non esiste, abbiamo la certezza che dietro questi atti ci sia la mano dell’uomo, che causa danni irreparabili con rischi incalcolabili – ha dichiarato il sindaco di Messina Renato Accorinti -. Mi auguro che si prenda coscienza della gravità di tali comportamenti e si proceda con azioni virtuose in modo da combatterli salvaguardando la natura“.

Altri focolai, nel frattempo, si stanno registrando in diverse zone dell’Isola, tra Capaci, Partinico, Camporeale, Termini Imerese, in contrada Ferla a Cefalu’; e anora a Calascibetta in provincia di Enna, dove stanno operando i vigili del fuoco e la forestale.

 

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